La Camera ha dato il via libera al decreto legge soprannominato ammazza precari che dal primo luglio bloccherà le assunzioni dei ricercatori. Gli altri, tutti quelli che non saranno stabilizzati entro quella data, saranno mandati a casa o, come ha dichiarato il ministro Renato Brunetta, cercheranno qualche altra cosa da fare, altri progetti, altre esperienze, magari in giro per il mondo. Intanto in tutta Italia ricercatori, professori e studenti scendono in piazza per dire no alla riduzione dei finanziamenti agli atenei, al blocco del turnover del personale, e a tutto il piano governativo che rischia di distruggere la ricerca scientifica italiana. Li sostiene la rivista scientifica Nature che in un editoriale avanza una critica molto dura al governo Berlusconi per riduzione dei fondi alla ricerca.
Ma chi sono i ricercatori precari? Sedna ha raccolto alcune voci nelle strade romane.
Ma è vero che le persone sono più libere e più produttive quando flessibili e che il precariato scientifico stimola il trasferimento di conoscenze dal mondo accademico a quello industriale? Lo abbiamo chiesto a Carolina Brandi, dell’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, autrice del libro Portati dal vento (Odradek Edizioni, 2006).
Seguo il mio sogno. Sto cercando l'onda perfetta
Sergio Bambarén
Il blog di ricercatori precari
Leggi anche
Vendesi ricerca precaria
Ricerca a rischio