Internet è una riserva virtualmente inesauribile di conoscenza, disponibile in ogni luogo con un solo click. Il progresso scientifico che dipende dall'uso di dati, informazioni e sapere scientifico, potrebbe essere fortemente stimolato dall'utilizzo della Rete. Purtroppo però l'accesso effettivo a tutti i dati scientifici è ostacolato da una serie di problematiche come i costi per l'accesso alla letteratura, che penalizzano le realtà più povere, e altri problemi che colpiscono tutti e che dipendono dalla mole dei dati immagazzinati nel Web e dal modo in cui sono archiviati.
Science Commons è un progetto che vuole promuovere la diffusione della conoscenza per stimolare la ricerca scientifica, e che propone alcuni strumenti, fra i quali l'Open Access e la rete semantica, per superare i “colli di bottiglia” di Internet. Sedna oggi parla di questo progetto ambizioso con Juan Carlos De Martin professore di ingegneria informatica al Politecnico di Torino e responsabile di Creative Commons Italia.
Science Commons nasce dall'associazione statunitense Creative Commons, famosa per l'ideazione di alcune innovative licenze in materia di diritto d'autore che promuovono la condivisione delle opere in modo democratico attraverso Internet. Lawrence Lessig, fondatore di Creative Commons e professore di legge all'Univarsità di Stanford, ci spiega come funzionano.