Vai ai contenuti. Spostati sulla navigazione

Onde radio per l’asma

Il calore generato dalle radiofrequenze può dare sollievo alle vie respiratorie degli asmatici

Polmoni


Un apparecchio che usa le onde radio per scaldare i muscoli attorno alle vie aeree dei pazienti potrebbe curare l’asma.

Secondo i ricercatori, basterebbero tre sedute del nuovo trattamento per ridurre della metà il numero degli attacchi d’asma di media entità. I dottori ritengono che la sonda riduca l’infiammazione nei bronchi e diminuisca le necessità degli asmatici per gli steroidi.

Gerard Cox e i suoi colleghi della McMaster University di Hamilton, in Ontario, Canada, hanno arruolato 112 adulti con un’ asma da moderata a grave. Tutti i pazienti hanno ricevuto steroidi per inalazione e, al bisogno, altri farmaci per trattare le loro difficoltà respiratorie. Ma metà del gruppo è stato sottoposto anche a tre sessioni del nuovo trattamento a radiofrequenze, sotto una leggera anestesia per alleviare il fastidio.

La procedura, conosciuta come termoplastica bronchiale, prevede l’inserimento di un catetere lungo e sottile attraverso il naso o la bocca per raggiungere le vie aeree polmonari. Una volta che la sonda è in loco, la punta è scaldata usando le radio frequenze. Questo fa aumentare la temperatura nel tessuto muscolare delle vie aeree fino a 65°C per 10 secondi.

La sonda viene poi lentamente tirata su per esporre sezioni diverse dei bronchi a questo breve periodo di riscaldamento. Il calore generato dall’apparecchio, dopo diversi trattamenti, provoca una riduzione del tessuto muscolare liscio che circonda le vie aeree, anche se non è chiaro come questo avvenga esattamente.

La muscolatura liscia fornisce il supporto strutturale necessario  per mantenere le vie aeree aperte e aiuta a togliere il muco. Tuttavia, le persone affette da asma hanno tipicamente un eccesso di questa muscolatura nei polmoni. Un crescente corpo di evidenze suggerisce che questa muscolatura liscia extra negli asmatici contribuisce all’infiammazione, che può, di conseguenza, provocare il sintomatico restringimento delle vie aeree.

Alla fine dello studio clinico di un anno, gli individui che avevano ricevuto il trattamento di termoplastica bronchiale hanno riportato, in media, 10 attacchi di media entità durante lo svolgimento dello studio – circa il 50% in meno dei pazienti che avevano ricevuto solo i farmaci antiasmatici. I ricercatori definiscono attacchi di asma di media entità quelli che non richiedono una visita in ospedale. Cox ha affermato che ci sono stati troppi pochi attacchi gravi di asma nel corso dello studio per determinare se il trattamento ha avuto un impatto statisticamente significativo anche su questo tipo di attacchi.

I pazienti che hanno ricevuto il trattamento sperimentale con il calore sono stati privi dei sintomi asmatici, in media, per il 40% dei giorni dell’anno. Coloro che non avevano ricevuto la termoplastica sono stati liberi dai sintomi solo per il 17% dei giorni.

Il nuovo studio è stato finanziato dalla compagnia  Asthmatx che ha sviluppato la tecnica termoplastica polmonare ma non ha ancora sottoposto la procedura alla Food and Drug Administration statunitense per ottenere l’approvazione alla commercializzazione.

Cox, che non è dipendente della Asthmatx, ha detto che il trattamento potrebbe migliorare la capacità respiratoria degli asmatici e ridurre la loro dipendenza dai farmaci come gli steroidi. L’inalazione degli steroidi può, talvolta, causare degli effetti collaterali, incluse le infezioni della bocca.  

Ma Cox ha aggiunto che la stesa termoplastica potrebbe avere degli effetti indesiderati, come la formazione di tessuto cicatriziale nelle vie respiratorie, anche se non è stato riscontrato nel recente studio clinico.

Altri dottori hanno commentato che la termoplastica potrebbe avere, in futuro, un ruolo importante nel trattamento dell’asma. Tuttavia hanno sottolineato che la sonda può passare solo in vie che hanno almeno 3 millimetri di diametro, il che significa che non può essere usata per trattare direttamente le vie respiratorie più piccole dei polmoni.

Journal reference: New England Journal of Medicine (vol 356, p 1327)

Roxanne Khamsi

Perdere acqua per sopravvivere

Un piccolo artropode artico è in grado di disidratarsi per combattere il freddo

6 aprile 2007

In fuga dall’atomo

Misurato il tempo con cui avviene il quantum tunneling

5 aprile 2007

A ciascuno il suo prezzo

Una ricompensa in denaro stimola di meno il cervello di una persona ricca rispetto a quello di una persona meno abbiente

5 aprile 2007

Se la depressione viene con la pancia

Le donne con depressioni gravi rischiano di avere parti prematuri

4 aprile 2007

E il cervello diventa trasparente

Grazie a una nuova tecnica che rende trasparenti i tessuti cerebrali si è per la prima volta osservato l’intero sistema nervoso di un topo in tre dimensioni

3 aprile 2007

Battuta d’arresto per l’LHC

Fallisce uno dei test di collaudo della struttura che tiene i magneti

3 aprile 2007

Zero universale

Alcuni enzimi possono convertire il sangue donato nel gruppo zero

2 aprile 2007

Il fragile equilibrio dell’oceano

La pesca dei molluschi è ormai compromessa da quella dei grandi squali

30 marzo 2007

Una maratona fra le stelle

L'astronauta americana Sunita Williams si sta allenando per Maratona di Boston... nello spazio

30 marzo 2007

Nido radioattivo? No grazie

Una ricerca della RSPB mostra che gli uccelli di Chernobyl evitano di nidificare in siti radioattivi.

28 marzo 2007

Quando lo zio è anche papà

Scoperto negli uistitì un chimerismo nelle cellule sessuali che permette di trasmettere alla prole il DNA del fratello gemello

27 marzo 2007

I topi sanno cos'è un buon letto

Scoperta nel cervello dei topi un'area in grado di rispondere in maniera specifica agli oggetti che fungono da nido

27 marzo 2007

Resistere alle radiazioni

Un batterio rivela la chiave della resistenza alle radiazioni ionizzanti

26 marzo 2007

Indizi genetici per l’autismo

Un recente studio americano mostra come alla base dell’autismo ci sia la variazione del numero di copie dei geni

23 marzo 2007

Il più antico pezzo di crosta terrestre

Antichissimi frammenti di ofiolite suggeriscono che il processo tettonico è durato almeno 1 miliardi di anni in più di quanto calcolato finora

23 marzo 2007

Una forza straordinaria

Alcuni ricercatori hanno scoperto come usare la forza meccanica per indurre reazioni chimiche

22 marzo 2007

Il prione: una proteina impazzita

Istituita alla SISSA una nuova linea di ricerca in Neurobiologia

22 marzo 2007

I dinosauri scavatori

Trovati i resti di una nuova specie di dinosauri che si rifugiava in tane sotterranee e si prendeva cura dei piccoli

21 marzo 2007

© Copyright Sissa Medialab srl - Trieste (Italy) - 2006-2009
In collaborazione con Ulisse e Zadig