Lo scorso 27 marzo, il Large Hadron Collider (LHC), l’acceleratore di particelle in costruzione al CERN di Ginevra, in Svizzera, ha subito un grave contrattempo, quando una struttura di supporto dei magneti chiave ha fallito uno dei test di routine. L’assemblaggio dei magneti era stato fatto al Fermilab, il principale rivale del CERN che si trova a Batavia, in Illinois, USA.

I cosiddetti magneti “inner triplet” sono progettati per spingere i fasci di protoni in direzione opposta su un tragitto circolare e per farli poi scontrare in quattro punti lungo il tunnel sotterraneo di 27 km. I magneti sono raffreddati sottovuoto, utilizzando elio superfluido a 1,9 kelvin, ma la struttura che tiene i magneti in posizione si è rotta quando sono state applicate le forze asimmetriche del tipo aspettato durante le operazioni dell’LHC.

“Non era abbastanza solido” ha detto Peter Limon del Fermilab, che si trova adesso al CERN. Lo scienziato ha aggiunto che “le persone sono contrariate, ovviamente, ma non c’è niente da recriminare”.

Limon è anche preoccupato per la scatola criogenica che rifornisce i magneti di elio e energia, che si trovava vicino all’incidente. “Non abbiamo ancora verificato se è stata danneggiata” ha detto al New Scientist.

Gli scienziati sia del Fermilab che del CERN stanno studiando il problema e stanno considerando la possibilità di portare i magneti e le loro strutture di supporto all’esterno del tunnel in cui si trovano attualmente, che è a 100 m sottoterra. “Stiamo separando le apparecchiature, in previsione di portarne qualcuna o tutte in superficie” ha commentato Limon.

Il ricercatore ha aggiunto che il problema potrebbe causare un breve ritardo nella costruzione dell’LHC, anche se crede che sarà comunque in grado di aprire, come previsto, nel tardo 2007.

 Anil Ananthaswamy