Una ricerca della RSPB mostra che gli uccelli di Chernobyl evitano di nidificare in siti radioattivi.
A Chernobyl gli uccelli scelgono di nidificare in posti con un basso livello di radioattività di fondo, ma come fanno a distinguerli rimane un mistero.
Anders Møller della Pierre et Marie Curie Université di Parigi e Tim Mousseau della University of South Carolina di Columbia, negli USA, hanno posizionato più di 200 cassette per nidi nella Foresta Rossa, a circa 3 Km di distanza dal reattore nucleare esploso nel 1986.
Usando questi nidi artificiali, i due ricercatori hanno studiato le abitudini di nidificazione di due specie di uccelli – la cinciallegra Parus major e la balia nera Ficedula hypoleuca – tra il 2002 e il 2003.
Møller e Mousseau hanno voluto vedere se entrambe le specie avrebbero fatto differenze tra i siti di nidificazione con livelli alti e bassi di radiazione di background. La distribuzione a chiazze della radioattività in quell’area (dovuta al fatto che il materiale radioattivo proveniente dall’esplosione non si è depositato uniformemente) stava a significare che le cassette da nido si potevano trovare in posizioni molto simili, con risorse alimentari comparabili, ma con una radioattività di background molto diversa. I livelli vicino ad alcuni nidi erano di 2000 volte maggiori di livelli naturali in qualsiasi altra parte del mondo.
I ricercatori hanno scoperto che entrambe le specie hanno una netta preferenza per i nidi posti in zone a bassa radioattività e che la balia nera sembra essere più sensibile della cinciallegra.
Una precedente ricerca fatta da Mousseau e dai suoi colleghi (Trends in Ecology and Evolution, DOI: 10.1016/j.tree.2006.01.008) aveva mostrato che una radioattività più alta porta a livelli più bassi di antiossidanti e che porta anche a una deformazione dello sperma nelle rondini intorno a Chernobyl. Questo ci fa capire perché gli uccelli evitano i siti più radioattivi.
“Non è completamente chiaro come fanno gli uccelli a dire quali sono le cassette più contaminate” ha detto Mousseau, aggiungendo che determinare ciò sarebbe molto difficile senza manipolazioni sperimentali.
Un portavoce della Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) ha detto al New Scientist che lo studio è interessante ma mostra un inaspettato beneficio dell’esplosione di Chernobyl. Le relazioni indicano che la grande zona senza presenza umana ha portato a un boom nelle popolazioni animali, incluse le aquile, i lupi e gli orsi.
“Qualsiasi effetto sta avendo la radioattività, sembra meno pericolosa delle attività umane come l’agricoltura” ha affermato il portavoce. “Ci sono state poche analisi rigorosamente scientifiche sulla radiazione di background e la naturale abbondanza di specie” ha risposto Mousseau. “Ma ogni roccia che rovesciamo, ogni indagine che facciamo, troviamo qualche effetto delle radiazioni non descritto precedentemente”.
Mousseau crede che le relazioni sulla costanza delle popolazioni animali attorno a Chernobyl mascherano le fluttuazioni all’interno delle popolazioni. Ha affermato che gli studi condotti da lui sulla provenienza delle popolazioni di rondini di Chernobyl suggeriscono che “le popolazioni sono principalmente sostenute dagli uccelli migratori” piuttosto che dagli uccelli che ritornano nei loro siti di nidificazione come normalmente succederebbe.
Così una visione d’insieme che mostra una grandezza costante delle popolazioni potrebbe nascondere una popolazione locale che sta diminuendo ma è continuamente rifornita da quelle vicine.
Journal reference: Proceedings of the Royal Society: B (DOI: 10.1098/rspb.2007.0005)
Catherine Brahic
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