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Allarme cancro sulle terapie basate su cellule staminali

Un altro ostacolo per le terapie a base di cellule staminali. Due gruppi di ricerca hanno dimostrato separatamente che le cellule staminali posso innescare dei processi cancerogeni. Oltre a fornire una spiegazione del fenomeno, i ricercatori suggeriscono un metodo di monitoraggio per ridurre il rischio.

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I due team hanno confrontato i pattern di attività genica in cellule staminali di tessuti sani e affetti da cancro e hanno osservato che questi ultimi erano spesso bloccati in uno stadio in cui continuano a moltiplicarsi senza mai arrivare a maturare in tessuti specifici come quelli del seno o delle ovaie, proprio come fanno le cellule staminali primarie.

Il cambiamento sembra essere provocato dalla disattivazione di un gruppo di geni noti come geni “polycomb”, che nei casi di tumore sembrano aver più probabilità di essere spenti da una reazione chimica noto come metilazione. “Quando si trovano in questo stato si dividono più spesso, e il processo tende ad accumulare un maggior numero di mutazioni che alla fine rendono queste cellule cancerose”, dice Ian Jacobs, direttore del laboratorio dell'University College di Londra dove uno degli studi è stato condotto.

Lo scienziato consiglia un monitoraggio delle cellule in grado di rivelare i pattern di metilazione, che permette di isolare le cellule pericolose. Questo metodo potrebbe dimostrarsi anche un valido sistema di diagnosi precoce per il cancro (“Nature Genetics”, DOI: 10.1038ng1941 and 1950).

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