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La lunga marcia dei rover marziani

Dopo sei settimane di tempeste di sabbia, i rover Spirit e Opportunity stanno ricaricando le batterie per riprendere la loro passeggiata sul pianeta rosso.

Cratere Vittoria su Marte fotografato da Opportunity

Dopo essere stati sorpresi da varie tempeste di sabbia nei pressi del cratere Vittoria (di cui hanno inviato la fotografia qui a lato), che li hanno immobilizzati per quasi sei settimane, i rover della NASA Spirit e Opportunity hanno finalmente potuto riprendere il loro lungo viaggio sulla superficie di Marte.

Le tempeste hanno avuto inizio a fine giugno, proprio nel momento in cui Opportunity stava per fare il suo ingresso nel cratere Victoria, largo ben 800 metri, che potrebbe contenere informazioni geologiche di fondamentale importanza per saperne di più sulla sua vita passata del pianeta.

A causa della polvere sollevata nell'atmosfera dalle tempeste, i rover avevano temporaneamente smesso di ricevere la luce solare, che è indispensabile perché i pannelli solari presenti sui robot possano generare energia.

Entrambi i rover avevano così dovuto interrompere la loro passeggiata su Marte. Opportunity, nel corso delle sei settimane di maltempo, è arrivato ad avere un livello di batteria così basso che i suoi "piloti" alla NASA avevano iniziato a temere che si sarebbe definitivamente spento congelato durante una delle fredde notti marziane.

Finalmente però le tempeste sono passate, l'atmosfera del pianeta rosso ha iniziato a essere sempre meno carica di sabbia e quindi più limpida e ricca di luce solare, e i rover stanno ricaricando le batterie per ripartire verso destinazioni su cui molti esperti nutrono grandi aspettative.

Non solo, le previsioni del tempo marziane (inviate da un'altra sonda della NASA in orbita attorno al pianeta, il Mars Reconnaissance Orbiter) sono decisamente positive, e pare che il sole rimarrà a lungo.

Il fratello gemello di Opportunity, Spirit, ha già iniziato a muoversi: ha percorso ben 42 centimetri in direzione di un altopiano chiamato Home Plate, che si ritiene sia ciò che resta di un vulcano esploso molto tempo fa.

"È da molto tempo che desideriamo raggiungere la parte alta di Home Plate", afferma Ray Arvidson della University of Washington, a St Louis, negli Stati Uniti. "Spirit dovrebbe arrivarci intorno al 3 settembre, e siamo sicuri che l'analisi delle rocce presenti sull'altopiano ci aiuterà a comprendere meglio la storia del pianeta", spiega.

Le tempeste di sabbia non hanno causato però problemi solo alla batteria. Un po' di sabbia è infatti finita sulle lenti di alcuni delicati strumenti presenti sui due robot, come ad esempio il microscopio che si trova su uno dei bracci robotici di Spirit, che serve per ottenere immagini molto dettagliate delle rocce e del suolo marziano.

"Possiamo comunque utilizzare lo strumento, anche se le immagini ottenute non sono così nitide", tranquillizza Ray Arvidson, "però stiamo cercando di trovare delle soluzioni per ripulire la lente".

Molti degli strumenti presenti sui rover non sono protetti, così per poter tornare a utilizzarli gli scienziati dovranno aspettare che arrivi una giornata di forte vento a ripulirli dalla sabbia che vi si è depositata.

I due rover si stanno muovendo sul pianeta rosso da oltre due anni e mezzo: partiti dalla Terra nel giugno del 2003, sono atterrati sul pianeta dopo circa sei mesi, nel corso di gennaio del 2004. A partire da quel momento la loro missione è stata interrotta solo da qualche piccolo problema tecnico, e da alcune tempeste di sabbia, ovviamente.

Recentemente, Spirit ha battuto il record di viaggio di un suo recente antenato, il lander della NASA Viking 2, che aveva passeggiato sul Marte per ben 1281 giorni marziani (chiamati sol, sono in media 39 minuti più lunghi di quelli terrestri), prima di essere disattivato. Spirit ha già superato quota 1290 sol, e sembra non avere proprio intenzione di fermarsi.

Cliccando qui è possibile entrare nel sito ufficiale della NASA dedicato all'esplorazione di Marte, e in particolare alla missione dei due rover.

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