Secondo una serie di dati pubblicati su “Nature”, l’attività solare non è responsabile del recente aumento delle temperature
Uno studio pubblicato sull'ultimo numero della rivista “Nature” (Vol. 443 N. 7108) evidenzia infatti che l’entità dei cambiamenti nella luminosità solare dell’ultimo secolo non è stata sufficiente per avere un impatto significativo sul clima terrestre. Lo studio è stato condotto da Peter Foukal, un fisico solare del centro di ricerche privato americano Heliophysics, che ha preso in esame le variazioni del Sole a partire dal 1978.
Secondo molti climatologi le variazioni nell'irraggiamento da parte della nostra stella potrebbero avere un impatto sul clima del pianeta. Al picco del suo ciclo di undici anni, il Sole tende ad aumentare l’emissione di calore di circa lo 0,07%, ma gli esperti credono che esista un ciclo di lungo termine che comporti incrementi anche maggiori. I dati raccolti da Foukal sembrano però smentire queste ipotesi sulla base delle macchie solari registrate negli ultimi decenni e dei radioisotopi ottenuti da carote di ghiaccio scavate in Groenlandia e nell'Antartico. Altre informazioni importanti sono state ricavate da sette ricostruzioni di dati paleoclimatici passate attraverso un modello climatico che simula l'impatto delle variazioni delle radiazioni solari sul clima terrestre.
Insomma, tutti questi dati hanno mostrato che sebbene negli ultimi 400 anni la luminosità solare sia aumentata, l’incremento non è stato di entità tale da spiegare il riscaldamento del pianeta registrato nel corso del ventesimo secolo. Inoltre, dai modelli climatici, sembra emergere che nessun tipo di attività solare conosciuta può suggerire l'ipotesi dell'esistenza di un altro ciclo più lungo rispetto a quello di 11 anni. "Sono certo che l'irraggiamento solare può essere escluso dalle cause del riscaldamento globale", ha spiegato uno degli autori Thomas Wigley del National Center for Atmospheric Research di Boulder in Colorado. L’esperto comunque sottolinea che ci possano essere altri elementi non presi in considerazione e comunque collegati al Sole che influenzano la temperatura atmosferica, e cioè i raggi cosmici o quelli ultravioletti.
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