Studio italo-americano svela che 4000 anni fa una violenta eruzione colpì i villaggi situati nella odierna area metropolitana di Napoli.
Quattromila anni fa un'eruzione del Vesuvio distrusse completamente alcuni insediamenti dell'età del bronzo in un'area molto vasta alle pendici del vulcano. Lo ha scoperto un gruppo di vulcanologi e antropologi italiani e americani, cooordinati da Giuseppe Mastrolorenzo dell'Osservatorio vesuviano e Michael Sheridan dell'Università di Buffalo nello Stato di New York.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” (7 marzo 2006 — 103-10) mostra che il Vesuvio ha avuto in passato eruzioni molto più violente di quella di Pompei del 79 dopo Cristo. E secondo gli autori questo fatto dovrebbe essere tenuto in considerazione nella redazione dei piani di emergenza della protezione civile.
L'analisi del gruppo italo-americano ha preso in esame una serie di ritrovamenti di resti umani e tracce animali nell'area attorno a Nola, i depositi vulcanici dell'area attorno al Vesuvio e ricostruzioni al computer sull'intensità della catastrofe.
Secondo i ricercatori, l'eruzione si manifestò in due fasi: prima produsse un'enorme colonna di gas e cenere, alta circa 36 chilometri, con una violenta pioggia di lapilli che ricoprì il territorio a est del vulcano per un'estensione di migliaia di chilometri quadrati. Nella fase finale, il collasso della colonna produsse nubi ardenti cariche di cenere a temperatura di alcune centinaia di gradi e velocità iniziali di almeno 300 chilometri orari che devastarono le pianure intorno al vulcano in un raggio di almeno 20 chilometri, spazzando via una miriade di villaggi preistorici. La devastazione fu tale, che nella zona i primi nuovi insediamenti sorsero solo due secoli dopo.
L'Università dell'Arizona lancia Google Mars, il globo da desktop per visitare il pianeta rosso.
Dati della NOAA indicano che la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è sempre più elevata.
La scoperta avvenuta grazie a un esemplare venduto in un mercatino locale nel Laos.
Un articolo postumo di uno scienziato americano impegnato nel progetto Manhattan getta dei dubbi sulla fattibilità dei reattori a fusione.
Enceladus, una delle oltre sessanta lune di Saturno, ha pozze di acqua liquida poco sotto la superficie.
Astronomi italiani individuano uno dei lampi di raggi gamma più lontani nel tempo e nello spazio mai trovato finora.
Secondo una inchiesta della rivista "Nature" gli esperimenti sulla fusione nucleare da bolle di plasma non convincono.
Una ricerca individua quali siti dovrebbero essere oggetto delle politiche di protezione ambientale nei prossimi anni.
Secondo una simulazione computerizzata dovremo attenderci più macchie solari di quelle dell'ultimo ciclo.
Nuove tecniche per le celle fotovoltaiche: se ne è parlato in un convegno a Roma.
Una simulazione mostra che le attuali zone aride potrebbero in futuro diventare dei veri e propri deserti.
Secondo un astronomo inglese i voli low cost diventeranno un incubo per l'esplorazione ottica del cielo.
L'edizione 2006 del premio L'Oréal-UNESCO ha premiato ancora una volta l'élite della ricerca femminile.
La calotta polare antartica si scioglie a ritmi sempre più elevati. L'allarme pubblicato sulla rivista “Science”.
Una delle scoperte attribuite ad Archimede, il più grande matematico dell'antichità, è la spirale che porta il suo nome. Ora però si viene a sapere che la civiltà minoica era a conoscenza della spirale di Archimede con oltre mille anni di anrticipo rispetto alla nascita del matematico siracusano.
Scienziati, esperti di etica, editor di giornali scientifici e avvocati provenienti da 14 paesi, riuniti a Cambridge per elaborare le linee guida globali per la ricerca sulle cellule staminali.
Robot ridotti a dimensione nanometriche potrebbero nuotare in un fluido senza perdere energia.
Piove di meno e le temperature sono un po' più alte. Sono questi i principali cambiamenti al clima italiano che si sono verificati negli ultimi 200 anni, almeno secondo una ricerca del CNR.
La Cina è già una superpotenza scientifica? Difficile dirlo, visto che è quasi impossibile sapere con certezza quante risorse stia investendo nello sviluppo delle scienze. Certo è che ha già superato il Giappone nella realizzazione di prodotti ad alta tecnologia.
Un gigante per i mammiferi dell'epoca, ma piccolo rispetto ai grandi dinosauri è stato scoperto in Cina. Si tratta di un castoro di 164 milioni di anni, trovato esaminando le collezioni del Jinzhou Museum of Palaeontology cinese.
I primi Sapiens arrivarono in Europa e soppiantarono i Neanderthal molto più velocemente di quanto pensato fino a oggi. L'intero processo sarebbe durato solo 5000 anni e sarebbe avvenuto tra i 46000 e i 41000 anni fa.
Si chiama Astro F il telescopio spaziale giapponese a infrarosso destinato a disegnare la mappa dell'Universo in 3D.