Secondo una simulazione computerizzata dovremo attenderci più macchie solari di quelle dell'ultimo ciclo.
Il 2012 sarà l'anno delle tempeste solari, almeno secondo una simulazione al computer condotta da Mausumi Dikpati, Peter Gilman e Giuliana de Toma del National Center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder in Colorado. Lo studio è stato presentato ieri in teleconferenza e sta per essere pubblicato sulla rivista “Geophysical Research Letters”.
Lo studio suggerisce come il prossimo ciclo delle macchie solari, responsabili fra l'altro delle tempeste solari, possa essere più forte di quello ormai al termine di circa il 30-50%. I dati potrebbero essere molto utili, consentendo di porre in essere attività volte a prevenire i danni delle tempeste magnetiche, in particolare quelli ai satelliti, alle linee energetiche e ai sistemi di comunicazione. Provato sugli ultimi otto cicli di macchie solari, la simulazione ha ottenuto un successo del 98%, dimostrando quindi di essere notevolmente affidabile.
Il Sole attraversa un ciclo che dura approssimativamente 11 anni, da un momento di massimo nell'attività solare a uno di quiete. La simulazione indica che l'evoluzione delle macchie solari è causata da una corrente di plasma che circola tra l'equatore del Sole e i poli in un periodo che varia tra i 17 e i 22 anni. Il prossimo ciclo solare dovrebbe produrre macchie solari su un'area un po' più grande del 2,5% della superficie visibile del Sole e dovrebbe iniziare nel tardo 2007 o all'inizio del 2008, cioè tra i 6 o i 12 mesi più tardi rispetto all'inizio di un ciclo normale. Il punto massimo dell'attività solare dovrebbe essere raggiunto appunto nel 2012.
L'Università dell'Arizona lancia Google Mars, il globo da desktop per visitare il pianeta rosso.
Dati della NOAA indicano che la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è sempre più elevata.
La scoperta avvenuta grazie a un esemplare venduto in un mercatino locale nel Laos.
Un articolo postumo di uno scienziato americano impegnato nel progetto Manhattan getta dei dubbi sulla fattibilità dei reattori a fusione.
Enceladus, una delle oltre sessanta lune di Saturno, ha pozze di acqua liquida poco sotto la superficie.
Astronomi italiani individuano uno dei lampi di raggi gamma più lontani nel tempo e nello spazio mai trovato finora.
Secondo una inchiesta della rivista "Nature" gli esperimenti sulla fusione nucleare da bolle di plasma non convincono.
Studio italo-americano svela che 4000 anni fa una violenta eruzione colpì i villaggi situati nella odierna area metropolitana di Napoli.
Una ricerca individua quali siti dovrebbero essere oggetto delle politiche di protezione ambientale nei prossimi anni.
Nuove tecniche per le celle fotovoltaiche: se ne è parlato in un convegno a Roma.
Una simulazione mostra che le attuali zone aride potrebbero in futuro diventare dei veri e propri deserti.
Secondo un astronomo inglese i voli low cost diventeranno un incubo per l'esplorazione ottica del cielo.
L'edizione 2006 del premio L'Oréal-UNESCO ha premiato ancora una volta l'élite della ricerca femminile.
La calotta polare antartica si scioglie a ritmi sempre più elevati. L'allarme pubblicato sulla rivista “Science”.
Una delle scoperte attribuite ad Archimede, il più grande matematico dell'antichità, è la spirale che porta il suo nome. Ora però si viene a sapere che la civiltà minoica era a conoscenza della spirale di Archimede con oltre mille anni di anrticipo rispetto alla nascita del matematico siracusano.
Scienziati, esperti di etica, editor di giornali scientifici e avvocati provenienti da 14 paesi, riuniti a Cambridge per elaborare le linee guida globali per la ricerca sulle cellule staminali.
Robot ridotti a dimensione nanometriche potrebbero nuotare in un fluido senza perdere energia.
Piove di meno e le temperature sono un po' più alte. Sono questi i principali cambiamenti al clima italiano che si sono verificati negli ultimi 200 anni, almeno secondo una ricerca del CNR.
La Cina è già una superpotenza scientifica? Difficile dirlo, visto che è quasi impossibile sapere con certezza quante risorse stia investendo nello sviluppo delle scienze. Certo è che ha già superato il Giappone nella realizzazione di prodotti ad alta tecnologia.
Un gigante per i mammiferi dell'epoca, ma piccolo rispetto ai grandi dinosauri è stato scoperto in Cina. Si tratta di un castoro di 164 milioni di anni, trovato esaminando le collezioni del Jinzhou Museum of Palaeontology cinese.
I primi Sapiens arrivarono in Europa e soppiantarono i Neanderthal molto più velocemente di quanto pensato fino a oggi. L'intero processo sarebbe durato solo 5000 anni e sarebbe avvenuto tra i 46000 e i 41000 anni fa.
Si chiama Astro F il telescopio spaziale giapponese a infrarosso destinato a disegnare la mappa dell'Universo in 3D.