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L’infrarosso svela i segreti dell’Universo

Si è concluso il primo dei sette anni di uno studio britannico che mira a mappare grandi aree ai confini dello spazio conosciuto. I primi risultati riguardano la formazione di nane brune e galassie

Eurekalert
Sono stati svelati dal Particle Physics & Astronomy Research Council i primi dati di UKIDSS (UKIRT Infrared Deep Sky Survey), il più importante studio sulle emissioni nell’infrarosso dell’Universo mai realizzato finora. Scopo del mega progetto è costruire un atlante dettagliato di grandi aree del cosmo che comprenda oggetti troppo deboli per essere visibili attraverso radiazioni luminose, come quelli troppo distanti o troppo freddi.

Lo studio britannico ha completato il primo dei sette anni previsti: tra i primi risultati sono state individuate nove galassie bambine a una distanza di 12 miliardi di anni luce dalla Terra. Per Omar Almaini dell’Università di Nottingham e l’Ultra Deep Survey team è inusuale che galassie nate “appena” un miliardo di anni dopo il Big Bang abbiano già una massa così notevole. Il loro studio fornirà elementi interessanti per capire come le galassie si formano. “Comprenderlo è un po’ il Santo Graal dell’astronomia moderna. Finalmente possiamo ricostruire la loro evoluzione lungo il margine dell’Universo conosciuto” ha detto Almaini.

Altri ricercatori invece stanno interpretando i primi dati sulle nane brune, un tipo particolare di stelle molto fredde con massa piccolissima (meno dell’8 per cento di quella del Sole). Le nane brune non splendono come le stelle normali e per questo motivo vengono considerate “stelle fallite”. La loro osservazione è difficile e finora solo poche centinaia di questi enigmatici oggetti erano stati individuati. UKIDSS potrà aiutare a capire quanti ce ne sono nella nostra galassia e chiarire che rapporto ci sono tra queste stelle e i grossi pianeti gassosi come Giove.

I dati sono stati raccolti grazie a un telescopio situato sulla cima del vulcano Mauna Kea alle Hawaii grazie a una WFCAM (Wide Field Camera), lo strumento a infrarosso più potente del mondo. Questo genera una mole impressionante di dati: circa 150 gigabytes ogni notte.

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