In orbita da metà ottobre, il telescopio a raggi gamma dell'ESA sta già dando molti importanti risultati e informazioni sulla composizione molecolare della nostra galassia, e sulla sua storia di 12 miliardi di anni. Un'avventura che proseguirà fino al 2008
Integral, il telescopio a raggi gamma dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, ha puntato il suo occhio sulla Via Lattea e ci dirà com'è cambiata la sua composizione chimica nella sua lunga storia di oltre 12 miliardi di anni. Dalla sua formazione a partire da una nuvola di idrogeno e elio, la galassia si è arricchita di elementi pesanti che hanno permesso la formazione di stelle e pianeti, tra cui anche la nostra Terra.
In particolare Integral sta utilizzando le onde emesse dal decadimento di uno tra i più pesanti elementi della galassia, l'alluminio radioattivo, per realizzare una mappa e capire la sorgente dell'alluminio. I candidati più verosimili in questo senso sono le supernove, le giganti rosse o le nane blu. Dato che il tempo di decadimento dell'alluminio è di circa un milione di anni, la mappa di Integral permette anche di vedere quante e quali stelle sono morte nella recente storia celeste.
Per stabilire quali siano le sorgenti "accreditate", Integral sta anche mappando il ferro radioattivo, prodotto solo dalle supernove. Secondo alcune teorie, durante l'esplosione di una supernova, il ferro e l'alluminio dovrebbero essere prodotti contemporaneamente. Quindi, se la distribuzione di questi due elementi dovesse coincidere, sarà una prova del fatto che la maggior parte dell'alluminio deriva proprio dalle supernove.
Mentre Integral continua a guardare, Chris Winkler, ricercatore del progetto Integral, preannuncia che oltre ogni aspettativa, di qui a un mese ci aspettano alcune tra le risposte alle domande più intriganti che affollano la mente degli astronomi. Iniziata il 17 ottobre scorso, l'avventura di Integral è stata estesa, per un accordo preso durante il 105esimo incontro del Comitato scientifico dell'ESA, fino al dicembre 2008.
Tante sono le specie in via di estinzione sul nostro pianeta. Rapidi processi di industrializzazione, indiscriminato sfruttamento delle risorse ambientali e introduzione di specie aliene in ambienti dove esistono specie indigene incapaci di difendersi. Anche quest'anno, la lista rossa della IUCN è molto lunga.
Agisce su piani inclinati, verticali, sospeso in altezza o sottoterra: il robot messo a punto con tecnologie derivate dalla ricerca spaziale può essere utilizzato per monitorare la saldezza dei terreni rocciosi e per opere di consolidamento anche in zone critiche e pericolose per il lavoro manuale.
Migliaia di pitture e incisioni rupestri raccolte in vent'anni: un'analisi a livello mondiale riesce a correlare le informazioni sulle attività svolte e sulla dieta alimentare allo sviluppo dei processi cognitivi nelle diverse epoche e civiltà.
Uomini sul suolo americano già più di 50 mila anni fa e non solo 12 mila anni fa come finora pensato: una rivoluzione completa della storia del continente americano. È ancora un'ipotesi, ma supportata da analisi di reperti e dalla datazione di carbone fossile.
Non è la crescita di campi elettrici a far cadere un fulmine, ma un fenomeno diverso ancora poco compreso. Un fenomeno associato al rilascio di imponenti quantità di raggi gamma e raggi X, come rilevato da studi effettuati in Florida.
Una società molto più popolata e densa: una ricerca statistica, basata su dati storici e assunzioni sul futuro della nostra storia sul pianeta, prevede quali saranno gli andamenti della popolazione umana nei prossimi cinquant'anni.
Inaugurato Antares, un rivelatore sottomarino di neutrini. Un progetto di collaborazione internazionale che permetterà di studiare la composizione del cuore dei corpi celesti, compreso quella della nostra Galassia.
Una regione a forma di solco fotografata con la risonanza magnetica funzionale: la discalculia, che interessa più del 6% dei bambini, è un sintomo di una disfunzione cerebrale, che nelle sue forme più gravi si manifesta come sindrome di Turner.
Infrastrutture spaziali e telecomunicazioni al servizio dello sviluppo economico e politico dell'Unione Europea: è stato raggiunto un accordo per progetti comuni nel campo della ricerca spaziale tra Agenzia spaziale europea e UE. Con qualche rischio.
"Orfani" nell'informazione: un'indagine del Censis evidenzia la frammentazione della posizione degli italiani rispetto alle biotecnologie. Con una netta tendenza a prediligere l'applicazione biotecnologica in campo medico rispetto a quello agroalimentare.
Una proteina chinasi favorisce la formazione di nuove sinapsi, promuovendo la fissazione di un ricordo e impedendo che venga eliminato. Il meccanismo, scoperto nei topi, probabilmente è lo stesso che si verifica anche nell'uomo.
Forse un principio antiossidante contenuto nelle fragole spiega la loro capacità di proteggere dalla radiazione cosmica le cavie di laboratorio. Un effetto interessante, che potrebbe aiutare a proteggere la salute degli astronauti impegnati nelle missioni spaziali.
È il risultato di una ricerca australiana e ora, dopo aver identificato la sequenza genica nei roditori, parte la caccia al gene umano: la spina bifida, una malattia congenita che colpisce un bambino su diecimila, potrebbe essere trattata in modo più efficace.
I mostri di ieri, dai miti e le leggende, e quelli di domani, generati dalle guerre e dalle catastrofi ambientali. Ma anche incontri con scienziati e intellettuali in carne e ossa, in un viaggio nella scienza: è partita anche quest'anno la rassegna Futuro Remoto di Città della Scienza di Napoli.
Una reazione chimica e non biologica quella osservata sui campioni di terreno proveniente da Marte? Forse, secondo un gruppo di ricercatori messicani che ha riprodotto quegli esperimenti nelle zone più secche del deserto di Atacama, in Cile.