Scienziati americani e israeliani hanno identificato un gruppo di sostanze capaci di inibire la tossina dell'antrace. Questa scoperta potrebbe condurre alla realizzazione di un antidoto contro l'infezione, da usare quando quest'ultima si è già diffusa e gli antibiotici non hanno più effetto.
Un gruppo di scienziati del Scienziati americani e israeliani del Beth Israel Deaconess Medical Center e della Harvard Medical School hanno identificato un gruppo di sostanze capaci di inibire la tossina dell'antrace. Questa scoperta potrebbe condurre alla realizzazione di un antidoto contro l'infezione, da usare quando quest'ultima si è già diffusa e gli antibiotici non hanno più effetto. A dare la notizia in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica "Nature Structural & Molecular Biology" è stato Lewis Cantley responsabile del progetto, spiegando che la mortalità per questa infezione è dovuta soprattutto al fatto che i primi sintomi con cui si manifesta sono quelli di un semplice raffreddore.
Generalmente, quando la diagnosi sottolinea la presenza dell'antrace, la tossina è già entrata in azione e non c'è più nulla da fare. La tossina viene, infatti, rilasciata dai batteri durante la prima fase dell'infezione e una volta nell'organismo agisce indipendentemente dal batterio che l'ha prodotta. Per questo motivo l'inalazione di antrace è fatale nel 90% dei casi.
L'inibitore della tossina prodotta dal batterio Bacillus anthracis è un piccolo gruppo di molecole che legandosi all'enzima letale sarebbero in grado di disattivarlo. In pratica queste molecole entrando come una chiave nella serratura occupano il sito attivo dell'enzima che a quel punto non è più in grado di attaccare. Il meccanismo con cui agisce la tossina non è ancora completamente conosciuto, quello che si sa è che è in grado di attaccare alcune proteine indispensabili per la comunicazione e la sopravvivenza cellulare. La realizzazione di un antidoto da usare insieme agli antibiotici potrebbe essere la cura per quei pazienti in cui l'infezione si trova già allo stadio avanzato.
Spirit invia immagini ad alta risoluzione del suolo marziano. Attesa per la sonda Opportunity che ci mostrerà l'altro volto di Marte. Mentre la sonda Stardust ha raccolto polvere di cometa viaggiando attraverso la scia di Wild 2.
La musica più complessa al mondo è una melodia poco nota dell'isola di Giava, chiamata gamelan. Lo hanno stabilito gli esperti dell'Università brasiliana di Alagoas, per i quali la melodia indonesiana è molto più complessa anche della musica classica occidentale.
I cambiamenti climatici potrebbero portare un quarto degli animali e delle piante verso l'estinzione. Infatti, un grande studio pubblicato su "Nature" mostra che fra il 15% e il 37% di tutte le specie nelle regioni considerate potrebbero estinguersi entro il 2050.
Astronomi australiani hanno individuato una zona abitabile vicino al centro delle nostra galassia. Si tratta di un "anello di stelle" nate circa 8 miliardi di anni che hanno tutti i requisiti necessari per ospitare la vita.
Un gruppo di scienziati francesi ha studiato come ottenere il massimo numero di rimbalzi da una pietra piatta lanciata sull'acqua. La formula verrà applicata alle navi spaziali che al rientro in atmosfera si comportano proprio come i sassi sull'acqua.
Rinvenuto un insediamento nell'Artico che testimonia la presenza dell'uomo nella regione già 30 mila anni fa, oltre 15 mila anni prima di quanto fino a oggi stimato. La scoperta opera di un gruppo di scienziati russi guidati da V.V. Pitulko è descritta su "Science".
La vita negli oceani dipenderebbe da una sola grande corrente nell'emisfero meridionale, la sua circolazione assicura la distribuzione dei nutrienti negli oceani. Questa scoperta dimostra che la vita oceanica è molto più esposta ai cambiamenti climatici di quanto si sia ipotizzato sino a oggi.