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La paura del nuovo accorcia la vita

Lavorando sui topi, ricercatrici dell'Università di Chicago hanno mostrato come la neofobia, legata a in timidezza, timori e problemi affettivi, possa in qualche modo essere riconducibile a una minore durata della vita.

Avere paura delle novità diminuisce la durata della vita. È questo quanto suggerisce un articolo pubblicato oggi sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences da Sonia Cavigelli e Martha McClintock dell'Università di Chicago.

Le due ricercatrici hanno studiato alcuni topi affetti da neofobia e sono giunte alla conclusione che questi roditori avevano il 60% di probabilità in più di quelli non affetti da questa fobia di morire prematuramente. Negli esseri umani, la neofobia è presente fin dal quattordicesimo mese di vita e si traduce in timidezza, inibizioni a livello comportamentale, timori e problemi affettivi. Generalmente, a queste paure si accompagnano un'attivazione più forte del sistema endocrino e di quello nervoso.

Per distinguere un topo neofobico da uno normale, le due studiose hanno usato una "arena da esplorazione". Hanno cioè inserito i topi in un ambiente chiuso completamente nuovo che dovevano esplorare. Quelli neofobici si muovevano meno di quelli normali e si ponevano sempre in una posizione indicante paura. Inoltre, quando erano nell'arena, avevano una produzione di ormoni glucocorticoidi più elevata.

Le ricercatrici hanno anche visto che queste caratteristiche sono, almeno nei topi, ereditarie. È la prima volta, scrivono sulla rivista, che una caratteristica emozionale tipica dell'infanzia viene collegata a una probabilità di morte prematura.

10 dicembre 2003

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15 dicembre 2003

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12 dicembre 2003

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