Una stella luminosa, a venticinque anni luce dal Sole nella costellazione della Lira, cui ruota attorno un sistema plantario che potrebbe essere simile al nostro, con la presenza di grandi pianeti gassosi ma anche di piccoli pianeti rocciosi: è la volta buona?
Attorno alla stella Vega, una delle più brillanti del nostro cielo, potrebbe esserci un sistema planetario simile al Sistema solare più di ogni altro finora scoperto. Tutti gli altri pianeti scoperti fino ad oggi, e sono più di un centinaio, sono grandi pianeti gassosi simili a Giove che ruotano attorno ad altre stelle, una situazione ben diversa dal nostro Sistema solare. A dirlo, alcuni ricercatori del Particle Physics & Astronomy Research Council, in forze all'Osservatorio astronomico di Edimburgo, che hanno individuato dischi di polveri in orbita attorno alla stella.
Secondo gli astronomi, questi dischi si potrebbero spiegare con la presenza di un pianeta simile a Nettuno, con la stessa massa e che ruota a una distanza da Vega paragonabile a quella di Nettuno nel nostro Sistema solare. L'ampia orbita del pianeta simil-Nettuno potrebbe indicare che c'è molto spazio per la presenza di piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra. "Il fatto che la nube di polveri sia irregolare probabilmente dipende dalla presenza di pianeti che ne disturbano l'orbita", dicono infatti i ricercatori, i quali comunque sottolineano come per il momento sia impossibile osservare direttamente i corpi celesti in questione.
Secondo una simulazione al computer, il pianeta si sarebbe formato più vicino a Vega di quanto lo sia ora e poi si sarebbe spostato verso l'esterno a causa della presenza di un qualche altro gigante gassoso. L'astro dista circa 25 anni luce dal Sole ed è la terza stella più brillante del cielo settentrionale. Si trova nella costellazione della Lira.
Tre miliardi e settecento milioni di euro per le nanotecnologie: gli Stati Uniti spingono sull'ultima frontiera tecnologica. Intanto, scienziati, industriali e burocrati si riuniscono per decidere una strategia di comunicazione che eviti gli scontri e le incomprensioni avuti con le biotecnologie.
Un team di ricercatori statunitensi ha identificato una soluzione innovativa per un avanzamento delle applicazioni elettroniche grazie all'impiego del DNA per la selezione di nanotubi in carbonio.
È un piccolo crostaceo marino, della famiglia degli ostracodi, ritrovato nell'Herefordshire in Inghilterra, il più antico fossile di animale di sesso maschile mai ritrovato. Battezzato Colymbosathon eclepticos, è lungo circa cinque millimetri, ha un carapace e due valve.
L'assunzione prolungata di queste droghe nel tempo aumenta il danno a livello del DNA. In altre parole, queste droghe oltre a essere tossiche e creare dipendenza agiscono direttamente a livello del DNA trasformandolo e provocandone delle mutazioni.
Un dispositivo tedesco, capace di trasmettere e di ricevere le comunicazioni, è stato messo a punto dal tedesco Philipp Reis prima di Bell e dell'italiano Meucci. Continua la gara per assegnare il primato dell'invenzione che ha rivoluzionato il mondo delle telecomunicazioni.
Nanotubi al carbonio, di un nanometro di diametro, inseriti in una molecola di DNA e capaci di permettere l'autoassemblaggio di un transistor: l'integrazione tra fisica e biologia nella costruzione di dispositivi autoassemblanti è ormai una realtà.
Poco azoto, mal distribuito e facilmente eliminato dai terreni: la scarsa presenza di questo elemento impedisce, secondo scienziati americani, che le piante assorbano grandi quantità di carbonio dall'atmosfera contribuendo significativamente al controllo del riscaldamento globale.
L'introduzione di conigli selvatici sulle isole della California ha portato a uno sviluppo della popolazione di aquile predatrici. Che ora stanno uccidendo anche le volpi selvatiche, una specie in via di estinzione, protette dal programma di conservazione del Parco nazionale di Santa Cruz.
Un vero e proprio mostro, in termini astronomici, Eta Carinae, una delle stelle più grandi della nostra Galassia, è circondata da una nebulosa a forma di fungo e da un guscio di gas che sembra un pallone da rugby. Segnali che la fine è vicina, e che presto potrebbe trasformarsi in supernova.
Una soluzione di metacrilato che penetra nei pori argillosi e un "bombardamento" con elettroni in un acceleratore di particelle: la chimica e la fisica al servizio dell'archeologia, per salvare le migliaia di statue dell'armata cinese costruite più di 2000 anni fa.
Un adenovirus che inietta il gene p53, importante nello sviluppo di molti tumori. Dall'inizio del prossimo anno sarà disponibile sul mercato cinese un farmaco anti cancro basato sui principi della terapia genica e sperimentato con successo su oltre un centinaio di malati.
Un faglia di subduzione, con un ciclo di circa duecento anni: la combinazione di simulazioni al computer e di antiche leggende nipponiche e dei nativi americani, ha fornito la ricostruzione di uno dei più devastanti terremoti della storia, che si verificò nel 1700.
Un telo sintetico riflettente, per proteggere la cima del ghiacciaio africano depositario della storia climatica del continente nei suoi ghiacci vecchi più di diecimila anni. In attesa di un programma efficace di ri-forestazione, per ricostituire le riserve di acqua e ghiaccio.