Sulla Via della Seta, sulla Via della Conoscenza
Ci sono viaggiatori ed esploratori che hanno aperto nuove vie navigando per il grande Mare Oceano. E altri che hanno solcato il nostro pianeta navigando lo sterminato Oceano Terra.
I primi, chissà perché, sono più famosi: Cristoforo Colombo, Vasco da Gama, James Cook, Zheng He… Che sia l’atavico timore dell’acqua a farceli sembrare più valorosi?
In realtà, non meno prodi e abili nel superare le difficoltà furono gli esploratori di terra. Che, anzi, potendo contare su capacità di trasporto di molto inferiori, avevano con sè ben poche mercatanzie e mezzi con i quali aprirsi la via.
Ce n’è uno, però, che fa eccezione: Marco Polo.
In tutto il mondo, oggi Marco passa per essere stato non un viaggiatore qualunque, ma il viaggiatore per eccellenza. Perché al di là dei suoi meriti pratici acquisiti sul campo, Marco ha saputo racontare mondi lontani – al suo tempo dipinti solo attraverso la lente distorta della superstizione – in termini concreti e quindi utili.
Be’, non tutti lo presero subito sul serio. Ma sta di fatto che Marco contribuì non poco a intrecciare più saldi legami fra Occidente ed Estremo Oriente (o fra Impero di Mezzo e… Estremo Occidente, a seconda del punto di vista!).
E sta di fatto che fu lui a indicare, grazie alle sue conoscenze di prima mano, le nuove vie da battere.
Oggi, con lo stesso desiderio di esplorare nuovi mondi e con l’urgenza di trovare soluzioni ai temi scottanti del nostro tempo (Ci sarà abbastanza cibo per tutti da qui al prossimo futuro? Come diminuire l’impatto del nostro attuale stile di alimentazione e consumo?) la spedizione MarcoPolo2010 parte di nuovo sulla via della Cina lungo lo stesso percorso battuto da Marco: la Via della Seta.
Ora, però, la via da aprire non sta più soltanto tra mari e monti, deserti e pianure sconfinate. Si trova anche nel gomitolo intricato del nostro DNA; all’interno del quale, tra mille altri busillis, sta scritta anche la risposta alle domande Perché ci piace mangiare ciò che mangiamo? E qual è la ragione per cui nel mondo non si mangiano le stesse cose? Che cosa detta legge al nostro senso del gusto: i vincoli e il contesto naturale e geografico, oppure la costiuzione genetica?
Seguiteci, dunque. E buon viaggio anche a voi sulla Via del Gusto… per la Conoscenza!