Quegli ossi duri dei Parti

Poco fuori da Asghabat si trova l’area archeologica di Nissa, capitale dal III secolo a.C al III d.C del popolo dei Parti, e oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Non potevamo esimerci da una visita, anche perché tutti avevamo il netto ricordo dei tempi del liceo, quando, nel corso delle infinite lezioni sulla storia dell’Impero romano, ‘sti Parti continuavano a saltar fuori e… a suonarle ai nostri antichi compatrioti!

Secondo la nostra guida, solo allorché Alessandro Magno giunse sotto le mura della città, preceduto dalla fama di invincibilità, i Parti decisero di spalancargli le porte e di accoglierlo a braccia aperte, con la scusa che tanto avevano già assorbito la cultura ellenica e che quindi si sentivano spiritualmente vicini al macedone.
Cosa resta oggi di Nissa? Purtroppo solo un muro perimetrale smangiucchiato, e alcuni resti dei palazzi reali che un’equipe archeologica italiana sta scavando e in parte restaurando. La pochezza dei resti è dovuta al fatto che, qui in Asia, i mattoni con i quali venivano costruiti i palazzi non venivano cotti al forno, ma erano di argilla mista a paglia essiccata al sole.
Comunque, la posizione della città, situata ai piedi della catena montuosa del Kopet Dag è davvero suggestiva.

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