Peripezie
Ieri il resto della spedizione si è compattato a Trieste sotto un diluvio universale: rinfrescata che tutti attendevano tranne noi che dovevamo prendere il volo.
L’aereo ci attende per oltrepassare la coltre nera sulle nostre teste e sbarcarci a Monaco. Alla fine, però, siamo noi ad aspettare che possa fare rifornimento senza rischiare, ci dicono, di esplodere per sopraggiunto fulmine… E infatti partiamo per Monaco con più di due ore di ritardo e la coincidenza per Tblisi salta. Ci riproteggono per la notte e ci infilano in un volo per Istanbul la magica, dove resteremo, mannaggia! soltanto due ore. Stanotte abbiamo dormito solo 4 ore, ma in ogni caso, esserci potuti riannusare un po’ mentre ciondolavamo tra i tapis-roulant degli aereoporti, è stato utile…
Sul volo per Tiblisi penso alle nostre tappe forsennate, ai dati che i genetisti raccoglieranno ogni giorno, al poco tempo a disposizione per capire, guardare attraverso… È vero che il mondo è ciò che vediamo, ma per vederci bene, di solito è necessario rallentare e fermarsi… Ma cosa coglieremo dello spirito delle comunità che incontreremo potendo muoverci così, a volo d’uccello? Sapremo capire, al di là del significato letterale delle parole (benedette Lilia e Victoria che ci raggiungeranno!) che visione hanno delle cose e del mondo? Alla fine, conosceremo davvero i riti, i miti e le speranze dei pastori, degli apicultori, degli allevatori e dei contadini centroasiatici percorrendo così velocemente strade e villaggi in un viaggio che ci porterà da una comunità all’altra attraverso ben sette paesi sette in soli 42 giorni?
Visto che nei loro mocassini cammineremo a mala pena qualche ora, faremo di necessità virtù!
Sorvoliamo il Mar Nero, la penisola di Trebisonda e terre erose… Qualcuno cerca di individuare l’Ararat piramidale… E all’arrivo, ci attende una sorpresa: nessuno dei nostri bagagli ha fatto il volo con noi.
Per fortuna, la vecchia Tbilisi sul fiume appare piena di atmosfera: palazzi cadenti e case ottomane con gli inconfondibili ballatoi ricamati o colonnati, chiese cristiane con i tetti a cono e, sullo sfondo, in collina l’imponente rocca settecentesca.
C’è anche la città nuova che corre e si plastifica… Ma stasera vedo soprattutto l’altra.
Dopodomani partirà il primo gruppo per le prime campionature…