Pamir, tetto del mondo, vertice dei nostri sforzi

Oggi è cominciata la nostra avanzata verso il cuore del Pamir, il bastione montuoso che, assieme all’Hindu Kush, al Tien Shan, all’Himalaya e all’altopiano tibetano forma l’inestricabile intreccio di montagne che separa l’India dal resto dell’Asia.

Visibile fin dal lontano confine tra Uzbekistan e Tajikistan (paese, questo, di cui il Pamir occupa gran parte del territorio) sotto forma di una sottile linea bianca frastagliata che brilla nel rosa del tramonto, il Pamir, è stato ribattezzato dai primi esploratori russi “il tetto del mondo”. E la ragione apparirà presto chiara anche a voi. Se andate su Google Earth e simulate un volo per sorvolare il Pamir, lo vedrete venirvi incontro dal deserto del Kara Kum e allargarsi sempre di più sullo schermo. Fino a che diventerà un’enorme cupola di ghiaccio, retta da pilastri montuosi alti 6000 metri.

Noi siamo partiti da Dushanbe, capitale del Tajikistan, per Khorog, capoluogo della regione GBAO, l’acronimo russo che sta per Gorno-Badakhanskaya Avtonomnaya Oblast, cioè Regione Autonoma del Gorno-Badakhshan. Sono circa 300 km di strada, ma fanno due giorni di viaggio la sola andata. La strada, di cui vi lasciamo immaginare lo stato, alla partenza accettabile, a un certo punto prende a seguire il corso del fiume Penj (o Pyanj), addentrandosi tra montagne alte 5000 e passa metri. La valle è talmente stretta che le montagne incombono quasi stiano per appoggiartisi addosso. La sensazione è quella di essere fuori scala, e a volte anche un po’… fuori luogo!

 

3 commenti

Anna Aiello23/8/2010 alle 16:38

Diego, sei un fotografo grande anche nelle descrizioni verbali. Ho ‘visto’ tutto ciò che hai scritto. Non capisco lperò a questione del bimotore. E’ una minaccia, un sogno, un progetto ?
Da quelle parti ti conviene affidarti ad Allah !

Buon viaggio; restano ancora la bellezza di 20 giorni.

Complimenti a tutta la troupe da una giramondo per amore di storie.

Anna A.

Cristiana23/8/2010 alle 19:12

Veramente anche noi, Michela ed io (Cristiana) non abbiamo capito la questione del bimotore. E’ un tentativo di suicidio, di fuga o che.
Auguri a Maddelana.

Luigi G23/8/2010 alle 19:27

Ma chi te lo fa fare? Vai a Shangai e torna con un comodo aereo

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