Mi vogliono sposare

Sì, a Pio D’Adamo è stato chiesto da una donna tajika di rimanere lì, con loro, che una sposa gliel’avrebbero trovata. Ma lui invece tornerà, per amore di Trieste e delle persone che ha lasciato a casa, ma soprattutto perché non vede l’ora di analizzare i dati.

Anch’io sono caduto sotto i colpi della dissenteria che ha colpito tutti. Ma tutti veramente. Un’ecatombe. Addirittura anche gli autisti!

Ma che cosa avete mangiato?

Probabilmente qualcosa di avariato ai Sette Laghi. Siamo stati due o tre giorni in una situazione fetentissima…e da allora uno alla volta sono caduti tutti. Persino il capo dell’agenzia tajika che ci ha condotti fin qui; è stato con noi solo per la tappa ai Sette Laghi, poi è andato via. Dopo due giorni anche lui è stato malissimo.
E domani riprendiamo il cammino verso Dushanbe: ci attendono due giorni di jeep. Ma va bene! va bene tutto!

A parte queste piccole disavventure, raccontami come vanno le cose scientifiche? Avete già ricevuto qualche analisi da Trieste?

No, da Trieste non abbiamo ricevuto niente. La raccolta qui sta andando abbastanza bene. Si conferma un po’ quello che ho anticipato la scorsa volta. Per il test dei colori ci sono delle comunità in cui la maggior parte delle persone il test lo fa perfetto: 15 colori su 15. Altre che invece sembrano avere dei problemi. Vedremo alla fine, analizzando il DNA e incrociando i dati, se questo ha effettivamente un riscontro.

Il numero di campioni sta crescendo. Le comunità sono sempre più calde e ospitali. Qui in Tajikistan è stato fantastico. Un po’ particolare. Nel senso che qui siamo in una comunità prevalentemente di donne… mentre in Zerafshan abbiamo campionato quasi solo uomini, le donne si nascondevano dietro i muri, dietro le finestre, un po’ spiavano. Poi se gli uomini non erano in giro, magari, si facevano due foto, e si aprivano, ma erano sempre intimidite. In una comunità abbiamo dovuto fare un team femminile apposta per campionare anche le donne che altrimenti non si sarebbero rese disponibili.

Qui invece gli uomini non ci sono. E le donne sono ospitali, allegre, aperte. Una meraviglia!

Hai visto che effetto fanno gli uomini sulla società!

Ma guarda: è una cosa deprimente, assolutamente deprimente. E poi, è vero, sono molto più sveglie. I test li capiscono subito. E spesso sono molto più brave. È così…

Bisogna che facciate tutti voi uomini una riflessione sul vostro ruolo su questo pianeta…

Eh, ce la siamo fatta… ma tu pensi sempre che sono gli altri a essere sbagliati, e tu sei l’eccezione!

E voi tutti uomini di eccezione ve la cavate bene anche con queste donne fantastiche?

Pensa che oggi una signora mi ha detto “Perché non resti qui…” e poi mi ha chiesto “Sei sposato? Perché, sai, potrei darti una moglie…”

Hai anche avuto una proposta di matrimonio! E tu ci stai pensando su…

In Tajikistan ci sono delle bellissime ragazze, ma no, non ci sto pensando, io sono legato a Trieste…

Come prosegue il programma? Tornate a Dushanbe?

Partiamo in jeep e campioniamo un’altra comunità relativamente poco distante da qui. Rimarremo solo per poche ore, e campioneremo una ventina di persone. Poi risaliamo sulle jeep e viaggiamo fino a sera. Ci fermiamo a metà strada, e il giorno dopo proseguiamo. Arriveremo a Dushanbe verso sera di dopodomani.

Speravamo di metterci molto meno perché la strada che dovevamo fare era più corta rispetto a questa. Ma gli acquazzoni dei giorni scorsi hanno provocato degli smottamenti che hanno bloccato il passaggio. La strada che abbiamo fatto è più lunga e costeggia l’Afganistan… per due giorni siamo stati sulle rive del fiume e dall’altra parte c’era l’Afganistan: una strada incredibile. Una pietraia, una vera e propria pietraia. Attraversavi dei villaggi dove non c’era nulla e tu ti chiedevi perché c’era della gente che viveva lì, dove non ci sono risorse, non puoi coltivare nulla. Una volta ci hanno fermato dei bambini, tantissimi bambini… che agitavano delle bottiglie. Non capivamo che cosa volessero, magari volevano venderci qualcosa contenuto nelle bottiglie. No. Volevano fasi dare da noi delle bottiglie di plastica vuote, che avrebbero poi usato per altri scopi… magari anche come giocattoli.

E ci hanno spiegato che lì non c’è niente né un supermercato né un negozietto… quindi anche le bottiglie vuote sono utili… hanno bloccato le macchine chiedendocele… Quando hai poche risorse tenti di sfruttarle al meglio.

È veramente un’esperienza notevole.

Malgrado la dissenteria, sei felice…

Senza ombra di dubbio. Abbiamo incontrato delle persone splendide. Stiamo raccogliendo dei campioni che non vedo l’ora di analizzare per veder che cosa ne vien fuori. Poi voglio ricontattare loro e vedere se insieme riusciamo a spiegarci i risultati, le relazioni tra le varie popolazioni, le possibili vicinanze o le totali dissimilarità… se si possono spiegare con la storia e con quello che loro sanno… non vedo l’ora. Sono veramente contento.

C’è ancora un bel po’ di strada da fare, tanti giorni di viaggio… ma l’idea di tornare a casa, alla vita di prima, dopo questa esperienza abbastanza speciale, non vi spaventa un po’? ci avete pensato?

Spaventarci no, ovviamente il primo impatto sarà “ah, che bello, finalmente a casa!”. Tutti noi sogniamo la prima spaghettata o un caffè che non sia un fetentissimo nescafé che trovi ovunque.

Sicuramente questa esperienza ci sta arricchendo tanto. Ti cambia il punto di vista. Se rimani sempre nel tuo ambiente, hai delle idee, ti formi in una certa maniera, ed è anche umano pensare che in effetti sia così, che quelle idee valgano per tutti. Poi cambi totalmente realtà, incontri delle persone che la pensano diversamente, che vivono diversamente, che hanno altri valori alcuni simili e altri meno. E ti accorgi che malgrado tutte le diversità alla fine sono simili a te. Questo non può fare altro che aprirti le vedute… sicuramente torneremo un po’ diversi da come siamo partiti.

È bellissimo. A volte abbiamo anche il tempo di parlare con le persone. Ci facciamo raccontare che cosa fanno, perché hanno fatto certe scelte che cosa si aspettano, come ci vedono loro. È interessante, molto interessante e bello.

Il lato umano e il lato scientifico vanno di pari passo, ci stanno arricchendo tutti e due.

Qui puoi ascoltare una parte dell’intervista:

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Simona Cerrato

1 commento

Alex Levitchi26/8/2010 alle 22:26

Bravo Pio!!!!!!!
Noi non diremo niente a Luisa!!! 😉
Alex a Oxana

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