Le donne del Tajikistan
Maddalena Dognini, che ho raggiunto al telefono in una pausa del viaggio, dice che va tutto bene, ma sento in sottofondo gli altri che ridono. Forse non è proprio vero che va tutto bene, la fatica comincia a farsi sentire e chiunque sarebbe provato da due giorni in jeep sulle strade del Tajikistan: ieri 12 ore e oggi più di 6 e non sono ancora arrivati a Khorog, la meta di oggi, dove sperano di trovare una sistemazione confortevole. In questi ultimi giorni, infatti, si sono dovuti adattare a condizioni un po’ fuori dalla norma (la nostra norma, naturalmente). Probabilmente avrebbero piacere di una doccia e di un letto con il materasso.
“Siamo fermi un attimo — ma quanto dura un attimo in Tajikistan? mi chiedo tra me e me — perché abbiamo bucato per l’ennesima volta. Viaggiamo su cinque jeep e ogni giorno c’è almeno una foratura… le strade sono accidentate. Adesso siamo tornati sulla Pamir highway e le cose vanno un po’ meglio, ma ieri siamo stati sballottati per 12 ore. Al ritorno ci tocca fare la stessa strada… ma per ora non ci pensiamo.” Nella foto si vede uno scorcio della Pamir highway: come doveva essere la strada di ieri se questa è un’autostrada?
Comunque va tutto bene. Questa mattina hanno campionato una ventina di donne di una cooperativa che produce frutta a Kalayhum: pere, mele e fichi che raccolgono in bellissime (e buonissime) collane. “Ce ne hanno anche regalata una — dice Maddalena. — Qui le donne sono il sostegno di tutta l’economia. Sono loro a tirare la carretta, se non ci fossero le donne andrebbe tutto a picco.” La cooperativa si trova in un centro molto carino situato sul fiume che separa il Tajikistan dall’Afganistan.
Ci sono molte cooperative da queste parti, come quella di Kalayhum e quella che hanno visitato ieri nella regione dei Sette Laghi, tutte gestite da donne e sostenute dalla Aga Khan Foundation che si occupa di tutto ciò che riguarda l’economia del Pamir. “Abbiamo anche conosciuto la manager della Aga Khan Foundation. Una donna molto in gamba! Sempre scortati da Moira, la nostra guida di Terra Madre, anche lei stesso stile determinato.”
“Anche a Khorog ci attende una cooperativa di donne, che inizieremo a campionare domani: qui coltivano i gelsi dai quali fanno farina e altri prodotti.
Il lavoro procede bene: ormai siamo un gruppo affiatato, ognuno ha il suo compito e il suo ruolo, e tutto funziona liscio.”
Simona Cerrato