La mitica capitale di Tamerlano
Oggi siamo nella mitica capitale di Tamerlano. Come tutti i luoghi che si trovano ai piedi delle montagne, Samarcanda è ombrosa e verdeggiante a dispetto del deserto che la circonda.
Trascorriamo tutta la giornata del 19 in questa moderna città, e già alla prima tappa, la necropoli monumentale di Shah-i-zinda (o Tomba del re vivente) restiamo letteralmente stupefatti. Dopo una ripida salitina di 36 gradini, ci ritroviamo davanti al cimitero più variopinto, prezioso e scintillante che esista sulla faccia della terra. Ma, abbiamo davvero girato così tanto da poterlo dire? direbbe una personcina di mia conoscenza. No, certo. Ma l’impressione è tale che nessuno di noi è sfiorato dal minimo dubbio. Lungo una stradina in salita si succedono mausolei di maioliche indaco-verde di amici e parenti di Tamerlano che paiono piuttosto le dimore incantate dei protagonisti delle Mille e una Notte, tutte costruite intorno alla tomba più antica e sacra di tutte, quella di un cugino di Maometto che portò l’islam in questa regione. Infatti, mentre noi avanziamo col naso all’insù e la bocca aperta, altri pregano. Senza minimamente infastidirsi della nostra presenza.
Di sicuro, la vita terrena doveva apparire crudelmente breve agli occhi di questi sovrani condottieri e conquistatori; del tutto insufficiente a contenere piani grandiosi e brame di conquista. E non restava altro che creare anche per l’aldilà dimore così grandiose.
Ciò che vediamo dopo, in compagnia della gentile e diplomatica Tamila, è forse ancora più affascinante. La grandiosa moschea di Bibi Khanym con le sue leggende d’amore e morte, capolavoro del regno di Tamerlano e tra le più grandi dell’Asia. Il Registan, con le sue tre medrase dalle cupole turchesi tutte successive al passaggio del terribile Gengis Khan.
Il mausoleo di Tamerlano e dei nipoti con la bellissima e originale cupola scanalata, diversa da tutte le altre…
Ma è ora di tornare in albergo (il più kitsch e accogliente del nostro viaggio, fino a ora) per lavorare e preparare la campionatura di domani.
In fondo la nostra approfondita visita di Samarcanda è durata ben 24 ore!
Credo sia rimasta in tutti una gran voglia di saperne di più di questo crudele tiranno, zoppo e megalomane ma, pare, più colto di Genghis Khan.
Sembra un luogo pieno di magia!……bello, stupendo, stupefacente!