Campiona qua, campiona là…
Il secondo giorno di campionamenti si svolge nella regione di Gerarkunic, attorno al lago Sevan, più precisamente nella comunità di Martuni.
In un paesaggio costellato da costruzioni sovietiche, covoni d’erba e mucche alpiniste che si arrampicano sulle pendenze come caprette, campioniamo in due diversi villaggi.
L’ordine con cui vengono sottoposti i test non è fisso, tranne per il punto di partenza: la consegna della provetta per il test del DNA, dei codici a barre che servono a identificare i soggetti e la compilazione della scheda anamnestica, in cui vengono inseriti dati generali sulla persona come l’età, il sesso, il peso, la frequenza con cui consuma caffè, problemi di salute vari…
Seguono il test dei colori, per capire l’abilità di distinguere i colori ordinando quindici dischetti colorati dal blu carico fino al viola passando per sfumature successive di verde, giallo e marrone; lo sniffing test (la capacità di riconoscere gli odori scegliendo, per ognuno dei dodici pennarelli presentati, una delle quattro alternative fornite); il test delle preferenze alimentari (per capire quanto piace una selezione di ottanta alimenti tra quelli più comunemente utilizzati) e dell’amaro che è in grado di rilevare la capacità di percepire questo sapore, semplicemente mettendo sulla punta della lingua una cartina imbevuta di una sostanza amara. Si passa poi al test audiometrico: un audiometro invia un segnale a diverse frequenze e la persona deve indicare se la sente o meno schiacciando un pulsante. Infine a ognuno vengono scattate tre foto (una di fronte e due di profilo) che serviranno per studiare i determinanti genetici dei tratti somatici.
“I campionamenti stanno andando abbastanza bene” dice soddisfatto Paolo Gasparini, responsabile scientifico del progetto. “Come l’anno passato le persone sono molto disponibili e aderiscono entusiasticamente ai test, mentre le strutture in cui campioniamo quest’anno sono decisamente più confortevoli. Se il ritmo continua così arriveremo a portare a casa dall’Armenia almeno 150-180 campioni”.
Anche Nicola Pirastu, che assieme a Maddalena Dognini si occupa del test delle preferenze alimentari e dell’amaro, è ottimista: “Sta andando bene, sono tutti molto ospitali. In due giorni abbiamo già raccolto 65 campioni per cui dovremmo riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati.” Parlando poi del test delle preferenze alimentari aggiunge: “Tutti conoscono tutti i cibi del questionario e questo mi ha stupito perché non è mai successo in altre comunità.” Tra le cose curiose Nicola ci racconta che “qualcuno non ha voluto fare il test dell’amaro perché non si fidava. Non ci era mai successo.” Anche Maddalena ha un aneddoto su questo test: “Oggi uno dei soggetti ha percepito così forte il sapore amaro da sputare l’acqua che si era messa in bocca per sciacquarla. Per fortuna, però, non verso me o Nicola”.
“Poche persone hanno fatto tutto il test giusto. Una buona parte ha sbagliato nello stesso punto della sequenza tra dischetti di due tonalità molto simili” dice Pio D’Adamo riferendosi al test dei colori. E poi aggiunge “Oggi sono stato fortunatissimo perché il nostro autista ha spiegato il test dei colori a tutti ed era in grado, a seconda dell’errore che facevano, di comprendere se sbagliavano perché non avevano capito la spiegazione o se l’errore era dovuto ad altre cause.”