Al bazar di facce e di cibi dai mille colori

Il luogo più interessante e vivo, come al solito, è il coloratissimo, invitante e goloso bazar. Ad avere più tempo, potremmo sapere molto, di questo paese, proprio qui; proprio passando per il cibo turkmeno, che è anche il nostro, più cento varianti; per gli uomini e le donne che lo fanno, lo smerciano, lo cucinano; per i suoi profumi e le sue forme insolite: sembra una pianta ornamentale il bellissimo basilico rossoviola dalle foglie frastagliate.

Resistere è impossibile; così, sagranocchiamo una pannocchia di mais, assaggiamo panzerotti, pesche e pani turkmeni. Anche i volti che ci circondano sono mille e diversi: biondi, olivastri, alti, bassi, dagli occhi a mandorla, alla moda, in divisa… Su tutto, però spicca la mancanza quasi assoluta di palandrane e volti coperti. Malgrado tutto, i turkmeni sono liberi di vestirsi come gli pare. Soltanto, ci chiediamo… dove abitano tutte queste persone? Dove alberghiamo noi, nel bel mezzo del plastico immobile dalle candide torri, sembra esserci il coprifuoco a tutte le ore.

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