Oggi non possiamo credere ai nostri occhi. C’è il sole. Meno male, perché dobbiamo fare una scampagnata in Kent, questa volta nella vera casa di Darwin a Downe. Bisogna andare con la metropolitana fino a Victoria Station, qui prendere uno dei treni locali, scendere a Bromley South Station. Prendere il bus 246, scendere a Biggin Hill Black Horse, e prendere il bus R8. Scendere a Downe e andare a piedi fino alla casa di Darwin! Sembra possibile? Sono solo trenta chilometri e dobbiamo fare quattro cambi con il rischio di perdere qualche coincidenza e aspettare poi un’ora sperduti da qualche parte. Questa spedizione a Londra, per quanto riguarda i trasporti, è molto più complicata di tutte le altre che abbiamo fatto, dalle isole Galápagos, a più di 1000 chilometri dalla costa dell’Ecuador, sui vulcani italiani in mezzo al Mare Mediterraneo… alla sconfinata Argentina. Insomma alla fine prendiamo una macchina, perché non vogliamo perderci nella campagna inglese.
E proprio di campagna inglese si tratta. Verdi distese morbide con prati circondati da boschi ben tenuti, qualche villa qua e là con nomi che ricordano i libri di Agatha Christie. Il paese di Downe sembra che si sia fermato 100 anni fa o anche più. Probabilmente non è cambiato per niente dai tempi di Darwin a parte le targhe che ricordano la sua presenza, che troviamo all’ingresso del paese, e le lapidi della moglie e di due dei suoi figli morti piccoli che si trovano nel cimitero accanto alla bella chiesa. Lui è sepolto nell’Abbazia di Westminster a Londra, dove sono sepolti tutti i grandi britannici.
In una fattoria vediamo dei lama e per un attimo pensiamo di essere ritornati sulle Ande! Ma invece no, ovviamente, è una fattoria didattica dove i bambini possono andare a conoscere gli animali.
Nella casa, bellissima e ora diventata un luogo aperto al pubblico, ci vive ancora uno dei discendenti del grande scienziato che si occupa di curare la casa e la proprietà che ci sta intorno. È grande e bianca, con un ampio giardino che si estende nel parco e poi nella campagna intorno. Andiamo verso il sentiero che Darwin percorreva tutti i giorni per pensare meglio. Si chiama sandwalk. Aveva acquisito il terreno da un vicino, ci aveva piantato noccioli, betulle e altri alberi e aveva creato un sentiero di terra battuta, dove passeggiava la mattina e il pomeriggio con il suo cane Polly, mentre i bambini giocavano tra i cespugli.
Un po’ più vicino alla casa c’è l’orto e la serra. Qui Darwin sperimentò la sua teoria sulla riproduzione delle orchidee per mezzo di insetti impollinatori… il giardiniere attuale si è mantenuto fedele agli interessi del famoso proprietario e ancora oggi gli scaffali sono affollati di tantissime orchidee in fiore, mentre nella cantina ci sono le arnie delle api.
Darwin con la famiglia si trasferì a Down House nel 1842 e da lì non si mosse più, raramente si spingeva fino a Londra. La casa, che al momento dell’acquisto Charles e la moglie Emma avevano definito “brutta e vecchia, ma proprio quello che fa per noi!”, era il suo rifugio felice. Oggi c’è ancora il suo studio con i libri, la sua poltrona e la scrivania dove ha scritto l’Origine delle specie e tante altre opere che fanno di lui uno degli scienziati più prolifici di idee… Sono molti gli argomenti di biologia e geologia, non solo la teoria dell’evoluzione, che ancora oggi devono moltissimo al suo contributo.
La casa, il giardino, il sandwalk, la serra… era qui dove viveva e dove faceva la sua scienza. Vita privata e scienza erano un tutt’uno, non c’era separazione. La famiglia partecipava attivamente alle sue ricerche, e spesso i figli lo aiutavano nei suoi esperimenti. E anche se Darwin non aveva certo una visione molto aperta nei riguardi delle donne — non si sarebbe mai scelto una compagna che condividesse con lui i suoi interessi scientifici — era pur sempre un marito affettuoso e rispettoso e un padre attento e amoroso. I bambini, quando andavano a casa d’altri, si stupivano che alla domanda “Dove tiene i suoi cirripedi tuo padre?” la maggior parte non sapeva nemmeno che cosa fossero i cirripedi… che in effetti sono dei piccoli crostacei marini che Darwin aveva raccolto durante il suo viaggio con il Beagle e che studiò per anni, osservandone le strutture meravigliose. Per i bambini erano una presenza normale e lo strano era che non ce ne fossero nelle case di amici e conoscenti.
Loro sì che erano dei veri mini Darwin.