Raja Ramanna,79 anni, ideatore del primo programma nucleare dell'India, è morto il 23 settembre al 'Bombay Hospital' di Mumbai, in seguito a un malore. Lo riferiscono i quotidiani indiani, che dedicano ampio spazio alla scomparsa del padre delle ricerche nucleari nel sub-continente.

Ramanna, che da tempo viveva a Bangalore, si trovava a Mumbai da alcuni giorni per partecipare a una conferenza; due giorni fa è stato ricoverato per un malessere improvviso dal quale non si è più ripreso. Il suo nome salì alla ribalta della cronaca internazionale quando — all'inizio degli Anni '70 — fu responsabile in segreto di un gruppo di scienziati al Bhabha Atomic Research Centre (Barc) e condusse il primo test nucleare a Pokhran, nel deserto del Rajasthan, il 18 maggio 1974.

Il Times of India ricorda anche un episodio avvenuto quattro anni più tardi, mentre lo scienziato si trovava in visita in Iraq. L'allora dittatore Saddam Hussein lo invitò a fermarsi nel Paese arabo per lavorare, promettendo di soddisfare qualsiasi sua richiesta economica: "Mi aspetto che accetti questa offerta" disse il Rais di Baghdad. Ramanna, che la respinse e non tornò più in Iraq, raccontò poi che trascorse la notte insonne nel timore di essere 'costretto' ad accettare l'invito di Saddam.

Per i suoi meriti nel campo della ricerca, Ramanna venne eletto presidente dell'Accademia nazionale delle scienze tra il 1977 e il 1978. Oggi l'India è una potenza nucleare con un significativo arsenale: anche il rivale Pakistan — con il quale da mezzo secolo si contende la regione di frontiera del Kashmir — si è dotato di testate atomiche; due anni fa, al culmine di una grave crisi diplomatica, New Delhi e Islamabad minacciarono a vicenda il ricorso ad armi non convenzionali per risolvere l'annosa disputa del Kashmir, tuttora irrisolta.