Il DNA dei nostri cugini più prossimi sarebbe molto più simile a quello degli scimpanzé che al nostro
I risultati del primo confronto tra il DNA nucleare dell’uomo di Neandertal e quello dei Sapiens evidenzia che le due specie si sarebbero separate circa 400 000 anni fa. Ma soprattutto che i Neandertal condividerebbero più geni con gli scimpanzé di quanto non facciano gli uomini moderni. Sono questi i risultati di una serie di esperimenti realizzati da ricercatori americani che saranno illustrati nel corso della conferenza della American Society of Human Genetics che si terrà nei prossimi giorni a New Orleans.
Il dibattito scientifico non ha ancora chiarito se le due specie siano effettivamente distinte tra loro o se i Neandertal siano una sottospecie dei Sapiens. I risultati raggiunti da James Noonan della Lawrence Berkeley National Laboratory sembrano portare acqua al mulino di quelli che sostengono che si tratti di due specie distinte. Dai dati sembra infatti che i primi Neandertal siano apparsi intorno ai 400 000 o ai 350 000 anni fa e pur avendo un antenato comune con i Sapiens non sono poi così imparentati con loro, come ritenuto fino ad oggi.
I ricercatori hanno infatti comparato il DNA nucleare di Neandertal, scimpanzé e uomini moderni. Si tratta di una delle poche ricerche effettuate su questo particolare materiale genetico. Fino ad oggi infatti sono stati trovati pochissimi reperti utilizzabili per questo genere di confronti e gli studi di genetica comparativa si sono concentrati essenzialmente sul DNA mitocondriale che, al contrario di quello nucleare, è più resistente ai danni del tempo.
Secondo i ricercatori le analisi mostrano che il DNA dei Neandertal non avrebbe fornito alcun contributo al genoma dei Sapiens. "Sembra infatti che non ci sia traccia del DNA dei Neandertal nel nostro genoma" ha spiegato Richard Potts, capo dello Smithsonian Institution's Human Origins Program di Washington.
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