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Poche carezze, c’è il tatuaggio

Secondo uno studio statunitense chi si sottopone a questo trattamento estetico rischia di rendere meno sensibile la propria epidermide.

Poche carezze, c’è il tatuaggio

I tatuaggi rendono la pelle un po' meno sensibile al tatto. Sono questi i risultati preliminari di uno studio condotto da Todd Allen dell'Università del Northern Colorado su un campione di 54 studenti. Lo studio è stato presentato alla conferenza della Society for Neuroscience che si tiene in questi giorni ad Atlanta.

Per misurare la sensibilità dell'epidermide il ricercatore ha usato un estesiometro, uno strumento che consiste in due punte di plastica vicine l'una all'altra che possono essere allontanate gradualmente. Se si parte con le due punte attaccate, il soggetto sente un'unica pressione sulla pelle, ma man mano che si separano inizierà a sentire due pressioni distinte. Se si riesce a distinguere le due punte anche quando la distanza tra le due punte è piccola, la pelle viene definita altamente sensibile. Allen ha testato le reazioni dei volontari (30 dei quali tatuati) su cinque diverse parti del corpo: la schiena, l'avambraccio interno, la punta del dito indice, la guancia e la parte posteriore del muscolo del polpaccio.

Lo scienziato non ha trovato nessuna differenza fra la sensibilità delle varie parti appartenenti a un volontario tatuato o a uno non tatuato, se le parti non erano ricoperte da tatuaggi. Ma se un'area di un volontario era tatuata e la corrispondente di un altro non lo era, sono emerse differenze interessanti. "C'è una piccola ma significativa riduzione nella sensibilità", ricorda Allen. In media nelle regioni tatuate i due punti dovevano essere distanti di almeno 32 millimetri per essere sentiti come separati, mentre nelle regioni nude la distanza calava a 28 millimetri.

Difficile indicare le cause: una possibilità è che la ripetuta stimolazione dei nervi durante il tatuaggio causi una certa inibizione ad attivare lo stimolo doloroso. Un'altra possibilità è che l'inchiostro interferisca con la sensibilità. Un'ultima ipotesi, meno probabile, è che il tatuaggio distrugga i recettori presenti sull'epidermide. Recettori che però dovrebbero rigenerarsi nel giro di breve tempo.


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