Anche gli anfibi comunicano su frequenze non udibili dagli esseri umani.
Un raro tipo di rana che usa ultrasuoni per comunicare è stata descritta per la prima volta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature (vol. 440, n 7082). Secondo la ricerca, la rana usa questo sistema per comunicare con i propri simili e sopravvivere nonostante il rumore delle cascate e dei torrenti nei quali vive. L'anfibio, chiamato Amolops tormotus, è la prima specie non appartenente ai mammiferi che usa gli questa tecnica per comunicare.
La ricerca è stata condotta da Albert Feng dell'Università dell'Illinois. Il team, composto da ricercatori cinesi e americani, ha scoperto la rana in una regione chiamata Huangshan Hot Springs un'area montagnosa a ovest di Shangai, famosa per la natura incontaminata e le sorgenti termali.
I suoni emessi della rana possono raggiungere 128 segnali al secondo, una frequenza che supera di sei volte quella percepibile dall'orecchio umano e offrono un canale di comunicazione che non può essere disturbato dal rumore a bassa frequenza dell'acqua. "La natura ha il suo modo di evolvere gli apparati uditivi e vocali per facilitare la comunicazione anche in situazioni di avversità - ha spiegato Feng. - Uno dei sistemi è proprio quello di innalzare le frequenze dei propri richiami al di sopra dello spettro dei rumori di fondo del proprio habitat. Mammiferi come i pipistrelli, le balene e i delfini lo fanno, ma le rane non erano mai state prese in considerazione".
La scoperta potrebbe anche rispondere alle domande sul perché le rane non abbiano padiglioni auricolari esterni. "Per ricevere ultrasuoni c'è bisogno di padiglioni auricolari sottili, come appunto quelli della rana", ha aggiunto infine lo scienziato.
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