Secondo una ricerca pubblicata su Science esiste una correlazione tra le acque oceaniche più calde e l'aumento della forza degli uragani.
Le acque oceaniche più calde del normale causano davvero uragani più forti. A confermare questa teoria, emersa con prepotenza dopo che la stagione degli uragani 2005 si è mostrata essere la più violenta mai registrata, è uno studio pubblicato sulla rivista Science (vol 311, n 5767) che prende in esame le variabili climatiche legate alla formazione degli uragani di categoria 4 e 5, quelli più forti.
La ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology di Atlanta coordinati da Judith Curry, mostra che l'unica variabile correlata strettamente con l'aumento della forza degli uragani dagli anni Settanta dello scorso secolo in poi è la temperatura delle acque oceaniche.
Dal momento che i modelli climatici mostrano come questa temperatura crescerà nei prossimi decenni, è possibile dunque che anche la forza degli uragani tenderà a crescere ulteriormente. Insomma i ricercatori sostengono che più l'acqua diventerà calda, più gli uragani diventeranno violenti.
Questa scoperta in effetti non è nuovissima. Gli uragani si formano quando l'evaporazione oceanica fornisce di molta umidità le nubi. Più calda l'acqua, maggiore l'evaporazione e quindi l'umidità che entra in circolo nell'atmosfera. Ma altri ricercatori sottolineano comunque che la forza di un uragano dipende anche da altri fattori e in particolare dai venti. Cambiamenti nella velocità dei venti a seconda della quota possono spingere un uragano a ruotare più velocemente su se stesso. Solo che la ricerca degli scienziati georgiani non ha mostrato alcun legame tra l'aumento dell'intensità degli uragani e cambiamenti nei pattern dei venti.
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