Scienziati, esperti di etica, editor di giornali scientifici e avvocati provenienti da 14 paesi, riuniti a Cambridge per elaborare le linee guida globali per la ricerca sulle cellule staminali.
Stabilire un insieme di linee guida globali per la ricerca sulle cellule staminali, allo scopo di migliorare la collaborazione internazionale e quindi il progresso in uno dei campi più promettenti e controversi della scienza attuale. Definire standard per i giornali scientifici e i referee delle peer review, come già succede per i giornali clinici, per garantire regole comuni che impediscano la pubblicazione di ricerche falsificate. Questi gli obiettivo di un gruppo di ricercatori, esperti di etica, editor di giornali scientifici e avvocati provenienti da 14 paesi che si sono incontrati per una riunione di tre giorni in Inghilterra, a Cambridge.
La pubblicazione di ricerche falsificate, come quella del coreano Hwang Woo-Suk, ha spinto la comunità scientifica a darsi delle regole. I principi base elaborati in seguito all'incontro saranno utili soprattutto nei paesi dove la regolamentazione è minima, come la Cina e la Corea del sud. Gli esperti, riuniti nel cosiddetto "gruppo di Hinxton", invitano anche gli enti finanziatori a vincolare maggiormente gli stanziamenti alla fedeltà alle regole, mentre ai governi che hanno leggi particolarmente repressive viene chiesto di adottare regole più tolleranti, e di facilitare gli spostamenti dei ricercatori per favorire la ricerca.
Per esempio i ricercatori tedeschi sono vincolati da severe leggi anche quando sono all'estero. Fra le iniziative concrete prese dal gruppo c'è la creazione di un sito web per diffondere informazioni sulle politiche riguardanti la ricerca sulle staminali in tutto il mondo. Secondo Ruth Faden, esperta di etica biomedica alla Johns Hopkins University, fra gli organizzatori dell'incontro, molti paesi sviluppano le loro politiche senza prendere in considerazione quello che è stato fatto negli altri paesi.
Astronomi italiani individuano uno dei lampi di raggi gamma più lontani nel tempo e nello spazio mai trovato finora.
Secondo una inchiesta della rivista "Nature" gli esperimenti sulla fusione nucleare da bolle di plasma non convincono.
Studio italo-americano svela che 4000 anni fa una violenta eruzione colpì i villaggi situati nella odierna area metropolitana di Napoli.
Una ricerca individua quali siti dovrebbero essere oggetto delle politiche di protezione ambientale nei prossimi anni.
Secondo una simulazione computerizzata dovremo attenderci più macchie solari di quelle dell'ultimo ciclo.
Nuove tecniche per le celle fotovoltaiche: se ne è parlato in un convegno a Roma.
Una simulazione mostra che le attuali zone aride potrebbero in futuro diventare dei veri e propri deserti.
Secondo un astronomo inglese i voli low cost diventeranno un incubo per l'esplorazione ottica del cielo.
L'edizione 2006 del premio L'Oréal-UNESCO ha premiato ancora una volta l'élite della ricerca femminile.
La calotta polare antartica si scioglie a ritmi sempre più elevati. L'allarme pubblicato sulla rivista “Science”.
Una delle scoperte attribuite ad Archimede, il più grande matematico dell'antichità, è la spirale che porta il suo nome. Ora però si viene a sapere che la civiltà minoica era a conoscenza della spirale di Archimede con oltre mille anni di anrticipo rispetto alla nascita del matematico siracusano.
Robot ridotti a dimensione nanometriche potrebbero nuotare in un fluido senza perdere energia.
Piove di meno e le temperature sono un po' più alte. Sono questi i principali cambiamenti al clima italiano che si sono verificati negli ultimi 200 anni, almeno secondo una ricerca del CNR.
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Un gigante per i mammiferi dell'epoca, ma piccolo rispetto ai grandi dinosauri è stato scoperto in Cina. Si tratta di un castoro di 164 milioni di anni, trovato esaminando le collezioni del Jinzhou Museum of Palaeontology cinese.
I primi Sapiens arrivarono in Europa e soppiantarono i Neanderthal molto più velocemente di quanto pensato fino a oggi. L'intero processo sarebbe durato solo 5000 anni e sarebbe avvenuto tra i 46000 e i 41000 anni fa.
Si chiama Astro F il telescopio spaziale giapponese a infrarosso destinato a disegnare la mappa dell'Universo in 3D.
Un rapporto presentato alla World Meteorological Organization smentisce le tesi di chi sostiene il ruolo del riscaldamento globale nelle ultime stagioni intense di cicloni e uragani
IBM rivoluziona il modo con cui si stampano i processori dei computer