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Piccoli vulcani crescono

Sono state individuate sul fondo dell’Oceano Pacifico alcune formazioni vulcaniche che metterebbero in discussione una teoria dominante in geologia

Petit Spot, a New Type of Volcano
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha scoperto nella parte occidentale dell’Oceano Pacifico una serie di piccoli vulcani che potrebbero essersi formati in un modo finora sconosciuto. Lo riferisce l’ultimo numero di Science. Secondo Naoto Hirano del Tokyo Institute of Technology e i suoi colleghi della Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology questi vulcani non si sono formati in corrispondenza delle zone di frattura delle zolle continentali in allontanamento o attraverso il sollevamento del mantello terrestre, così come avviene per tutti vulcani sottomarini.

I piccoli vulcani, battezzati dai ricercatori “petit spot”, piccoli spazi, sembrano essere il risultato della fuoriuscita dal mantello di materia parzialmente fusa. Questa verrebbe spremuta fuori dalle spaccature che appaiono lungo il margine di una placca tettonica oceanica quando si flette e si deforma prima di immergersi sotto un’altra placca.

I ricercatori pensano che la chimica alla base di questi flussi vulcanici implichi una sorgente nell’astenosfera, il livello del mantello parzialmente liquefatto che sta direttamente sotto la crosta terrestre.

In un articolo correlato nello stesso numero di Science, Marcia McNutt del Monterey Bay Aquarium Research Institute in California afferma che la scoperta di questi nuovi vulcani può aggiungere ulteriori dubbi sulla teoria secondo cui i mantle plumes contribuirebbero al cosiddetto vulcanismo hotspot. I mantle plumes sono zampilli di materia primordiale che risalgono dal profondo del mantello e alimentano delle bolle di magma poste vicino alla superficie, chiamate hotspot, come quelle che si trovano in Islanda o alle isole Hawaii. Sulla teoria, in voga dal 1971, è comunque in corso un vivace dibattito.

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