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Su Titano piove metano

Due studi pubblicati su Nature spiegano come continue precipitazioni del gas modificano la geologia sulla superficie della luna di Saturno

Planetary science:
Il più grande satellite naturale di Saturno, Titano, sarebbe tempestato da continue piogge di metano sulla sua superficie. Lo dicono due studi pubblicati su Nature (Vol. 442, No. 7101, pp 428-431; 432-435), di cui uno teorico e l’altro basato sui dati provenienti dalla sonda Huygens atterrata sul pianeta il 14 gennaio 2005.

R. Hueso e A. Sánchez-Lavega della Universidad del Pais Vasco di Bilbao (Spagna) hanno spiegato che le tempeste più forti cadono quando l’umidità del metano nell’atmosfera raggiunge l’80 per cento, producendo correnti ascensionali di 72 km orari, in grado di creare nel giro di poche ore spesse nuvole a 30 km di altitudine.

Le gocce, grandi fino a un centimetro di diametro, possono scaricare fino a 110 chilogrammi di liquido su ogni metro quadro della superficie di Titano. Secondo gli astronomi la sonda Cassini, in orbita attorno a Saturno dal luglio 2004, dovrebbe essere in grado di fotografare queste improvvise tempeste e osservare l’effetto di raffreddamento che la pioggia ha sulla superficie del satellite.

In un altro articolo sullo stesso numero di Nature, Tetsuya Tokano e i suoi colleghi dell’Università di Colonia, in Germania, hanno analizzato i dati provenienti dalla sonda Huygens per capire gli effetti del metano sul clima e sulla geologia della luna di Saturno. I ricercatori hanno individuato sottili strati di nubi, uno superficiale fatto di metano ghiacciato e uno inferiore di metano e azoto liquidi.

Lo strato inferiore produce una pioggerella che mantiene umida la superficie di Titano e ne modifica fortemente la geologia. I ricercatori sostengono che siano proprio queste precipitazioni e non le nuvole a modificare il ciclo del metano sul satellite.

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