Il tasso globale di anidride carbonica dipende da una precisa zona antartica
È l'Oceano Antartico a regolare il tasso globale di anidride carbonica nell'aria. Lo sostiene uno studio, basato su modelli computerizzati, della Princeton University, che ha anche registrato una divisione netta delle zone dedicate ai due compiti principali di questo oceano: l'immissione nel ciclo biologico di nutrienti e, appunto, il sequestro e la regolazione della CO2.
Il ruolo dell’Oceano Antartico nell’influenzare il resto del pianeta è oggetto di interesse degli scienziati da molto tempo. Due anni fa, lo stesso team di ricerca aveva scoperto che la presenza di nutrienti in tutti i mari del pianeta dipendeva dal sistema di correnti proprio di questo mare, ma non avevano trovato evidenze della sua influenza sul ciclo dell’anidride carbonica. Quello che hanno evidenziato i nuovi dati è che c'è una specie di spartiacque: la zona definita subantartica è responsabile del ruolo biologico, mentre le latitudini più alte influiscono sul livello della CO2 atmosferica molto di più di ogni altra massa d'acqua del pianeta. "Queste due aree sono estremamente separate, tanto che probabilmente è possibile produrre dei cambiamenti in una senza che l'altra ne sia influenzata" sostiene Jorge Sarmiento, il capo dei ricercatori.
Questo studio, apparso su “Nature” (n. 441, pagg. 964-967 ), potrebbe aprire la strada a nuovi interventi per diminuire la presenza di CO2 nell'atmosfera. Un'ipotesi formulata è ad esempio l'utilizzo di microrganismi marini che incorporano il carbonio per crescere, e che morendo porterebbero con sé sul fondo del mare il gas serra. La ricerca comunque continua: “Anche se siamo convinti dei nostri risultati” conclude Sarmiento “il nostro modello va perfezionato, tenendo conto ad esempio del fatto che questa divisione è ancora più marcata in inverno”.
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