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Quanto dobbiamo spaventarci per il polonio?

Altamente radioattivo e mortale anche a piccolissime dosi, non sembra che però il polonio debba spaventarci come possibile arma di terroristi e assassini. È difficile da trovare, e soprattutto bisogna proprio ingerirlo o inalarlo, altrimenti anche solo la nostra pelle serve a proteggerci.

La morte per avvelenamento da polonio dell’ex-spia russa Alexander Litvinenko ha lasciato una scia di radioattività che si snoda tra Londra e Mosca. Tracce dell’elemento sono state trovate in dieci indirizzi del Regno Unito, alcuni aerei che avevano volato tra le due località sono stati tenuti a terra, mentre l'italiano Mario Scaramella, che aveva cenato con Litvinenko, è stato trattenuto in ospedale per avvelenamento da polonio. Quasi 3000 persone, nel timore di aver ingerito polonio, hanno chiamato la linea diretta del Sistema Sanitario Nazionale britannico. L’indagine ad oggi coinvolge i servizi di sicurezza del Regno Unito, della Russia, le autorità italiane e perfino la FBI statunitense.

Il panico e il caos prodotti da una manciata di polvere di polonio, probabilmente meno di un microgrammo, ha fatto temere che il polonio 210 possa diventare l’ultima grido in fatto di armi per assassini e terroristi. Tuttavia, se si considera attentamente questo elemento altamente radioattivo lo si scopre non tanto un’arma di distruzione di massa, quanto un’arma di "distrazione" di massa.

In primo luogo il polonio 210 non è facile da trovare. L’unico uso di routine che se ne fa è in strumenti di ionizzazione per rimuovere i disturbi statici. In questi apparecchi il polonio è sigillato in micropiccole di ceramica, che è improbabile si sciolgano all’interno del corpo umano. E provare ad acquistare migliaia di questi apparecchi richiamerebbe l’attenzione dei servizi di sicurezza governativi.
 
“Io penso che se qualcuno volesse davvero procurarselo, dovrebbe usare un reattore nucleare per produrre nuovo polonio 210 “, afferma Steve Fetter dell’Università del Maryland a College Park, che ha studiato il rischio di terrorismo radioattivo per conto del governo degli Stati Uniti.

Benn Tannenbaum, un fisico nucleare dell’American Association for the Advancement of Science, è pienamente daccordo. "Non è una cosa che una qualsiasi organizzazione terroristica sarebbe capace di fare”, dice. “Dovrebbe essere sponsorizzata da qualche stato”.

Senza dubbio il polonio 210 è estramamente letale, come la morte di Litvinenko ha orribilmente dimostrato. Se inalato o ingerito, il danno causato dallla radiazione alfa è grave. E dato che questo elemento dimezza la sua vita in solo 138 giorni, rilascia molto in fretta la sua radioattività. Inoltre è facile da trasportare: una pellicola di liquido, stoffa o anche solo uno strato di cellule morte sugli strati esterni della pelle di una persona possono formare un efficente scudo contro la radiazione alfa, perché questa radiazione interagisce fortemente con la materia. Questo rende abbastanza facile trasportare quantità pericolose di polonio 210 attraverso aeroporti e frontiere, senza essere scoperti: un singolo grammo di polonio contiene più di un milione di dose mortali.

Nonostante questo il polonio 210 non è la scelta ideale per causare morti di massa. Altri elementi radioattivi sono più facili da procurarsi per costruire bombe sporche. Ad esempio l’americio 241, un altro elemento che emette radiazione alfa con un tempodi dimezzamento di 432 anni, è largamente usato nei sensori di fumo e nelle sonde per pozzi petroliferi. Basta far esploderne tre grammi con un mezzo chilo di TNT e circa l’1% delle persone che si trovano nell’arco di uno o due isolati di distanza dall’esplosione moriranno di cancro, e gli edifici contaminati dovranno essere demoliti per una zona di ricaduta radioattiva di sessanta isolati. Così affermò Henry Kelly, presidente della Federazione degli Scienziati Americani, quando nel 2002 illustrò al Senato americano gli scenari relativi all’uso di bombe sporche.

Il polonio 210, invece è molto più radioattivo, ma la sua vita breve comporta che ogni contaminazione, anche molto significativa, abbia una portata limitata. Far inalare a molte persone polonio 210 con l’esplosione di una bomba non è affatto facile. "Le dimensioni delle aperture nasali, se le confrontiamo con quelle di un marciapiede, o la loro pelle o un edificio, ci appaiono veramente troppo piccole." afferma Tannenbaum. "Se l’elemento cade a terra, non c’è nessun pericolo a meno che non ci si metta a leccare il marciapiede."

Fetter sottolinea che conosce nessuna valutazione ufficiale del rischio di contaminazione da Polonio 210, ma come tutti coloro che sono comunque familiari con l’argomento non considera che le arme radioattive possano causare tragedie come quella dell’11 settembre. "È abbastanza difficile uccidere con la radioattività," dice. "Il terrorismo con armi biologiche è molto più pericoloso."

Andy Coghlan, Anil Ananthaswamy, Jim Schnabel

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