Il 29 settembre il Senato ha approvato il maxi-emendamento che
sostituisce il testo del disegno di legge del ministro Letizia Moratti
sull'Università, Nuove
disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e
delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori
universitari.
Nei fatti l'impianto del disegno di legge Moratti, che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi, resta immutato.
Molte sono le preoccupazioni che riguardano il sistema universitario del Paese e in particolare il ruolo dell'università pubblica nell'alta formazione e nella ricerca di base. Si tratta infatti di una riforma decisamente contestata da tutto il mondo universitario italiano, come sostiene il professor Loriano Bonora nel suo commento apparso su Ulisse il 30 settembre scorso. Di quale università stiamo parlando?, è il punto su cui si interrogano Giulio Peruzzi, Carlo Bernardini, Rino Falcone e Francesco Lenci esponendo le riflessioni dell'Osservatorio sulla Ricerca .
Intanto in Italia, la prossima primavera si svolgeranno le elezioni politiche. Per attrezzare il paese a fronteggiare le richieste dell'economia della conoscenza, il nuovo governo dovrà lavorare per un'alleanza tra ricerca, Stato e industria e compattare quel blocco sociale necessario alla trasformazione del sistema produttivo italiano. Pietro Greco, in La ricerca italiana: proposta per un futuro governo riflette sui possibili scenari della futura politica della scienza, nel contesto mondiale di grandi mutazioni della Geopolitica della ricerca.
In conclusione, alcuni dottorandi della SISSA raccontano la Storia di un PREcario COGnitivo, il percorso immaginario ma molto realistico di chi, nell'epoca della new economy, entra nel mondo della ricerca.
Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari.
Riflessione di Loriano Bonora