Le persone

Scoperta ed esplorazioni

Le Galápagos erano sconosciute fino a pochi secoli fa. Così, senza persone né predatori, hanno potuto sviluppare una natura unica, adatta all’ambiente aspro e all’isolamento dal resto del mondo.

Fra Tomás de Berlanga
Foto di Antonio Vallano

Furono ufficialmente scoperte nel 1535 dal frate Tomás de Berlanga, vescovo di Panama, durante una bonaccia che portò la sua nave fuori rotta. Furono chiamate Isolas de Galápagos dal cartografo Orteliu nel 1536, ispirato dalla parola spagnola galápago che significa “sella” con riferimento appunto alle tartarughe con il guscio a sella. Le isole vennero anche chiamate Las Encantadas, cioè “incantate” “stregate”, non per la loro bellezza ma per i forti venti, le correnti, i banchi di nebbia e gli scogli emergenti che rappresentavano un serio pericolo per i naviganti.

Dalla fine del 1500 i pirati usavano le isole come rifugio tra una scorreria e l’altra in Ecuador e Perù. La prima spedizione scientifica fu fatta da Alessandro Malaspina nel 1790 dalla Spagna, che purtroppo aprì la strada ai cacciatori di balene. Anche loro, come i pirati, usavano le isole come base per le loro spedizioni, e non solo uccisero tante balene ma saccheggiarono anche le isole cacciando gli animali, per esempio tartarughe, di cui si nutrivano. Fu il periodo peggiore per le isole.

Il primo abitante delle isole fu Patrick Watkins, un irlandese che fu abbandonato su Floreana nel 1807 e ci rimase fino al 1809. Nel 1832 le isole furono annesse all’Ecuador e colonizzate, e su Floreana fu costruita una prigione.

Nel 1835 Charles Darwin, allora un giovane naturalista, approdò sulle Galápagos a bordo del brigantino Beagle capitanato da Robert Fitzroy, che aveva il compito di realizzare una carta dettagliata delle coste del Sud America. Darwin usò le osservazioni fatte alle Galápagos per sviluppare e confermare le sue idee sull’evoluzione delle specie.

Nel XX secolo le isole furono meta di molti scienziati da tutto il mondo, e molte persone trasferirono a vivere là. Nel 1959 il governo ecuadoriano dichiarò parco nazionale tutte le zone non abitate e venne fondato il Centro di ricerca Charles Darwin a Santa Cruz. Il turismo iniziò negli anni Settanta con l’arrivo di un veliero con 58 passeggeri.

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L’importanza della conservazione

Oggi le isole sono famose per la loro importanza scientifica e naturalistica e attirano più di 100.000 visitatori all’anno che vogliono ammirarne la straordinaria biodiversità e i paesaggi mozzafiato. Inoltre migliaia di persone hanno deciso di stabilirsi sulle isole, attratti dalla possibilità di guadagno connesse con il turismo. In 15 anni, dal 1990 al 2005, la popolazione residente è cresciuta da 10.000 persone a 26.000.
Tuttavia la crescita della presenza umana minaccia il futuro dell’arcipelago. Con le persone infatti arrivano piante e animali estranei e invasivi che mettono a rischio le per le specie native, le risorse marine sono state consumate più velocemente di quanto vengano rimpiazzate, e i diversi habitat subiscono un degrado a una velocità impressionante.

Comunque, e questa è una buona notizia, le Galápagos ospitano ancora la maggior parte delle specie che vivevano sulle isole prima dell’arrivo degli uomini, e il governo ecuadoriano e la comunità internazionale riconoscono l’importanza di proteggere la straordinaria biodiversità di queste isole.

Oggi la legge speciale per le Galápagos tenta di assicurare la conservazione delle isole e lo sviluppo sostenibile. La legge è molto attenta alla biodiversità e promuove una cultura della conservazione. Purtroppo non è completamente applicata, e quindi risulta che le attuali misure di conservazione non sono sufficienti per proteggere le Galápagos dall’inevitabile minaccia del futuro. I principali pericoli sono i ratti, le capre e le altre specie estranee che hanno invaso i delicati ambienti, e le masse di turisti, in particolare quelli che arrivano in massa con le navi da crociera. Bisogna pianificare un programma a lungo termine, con degli obiettivi chiari e condivisi per salvaguardia della terra e del mare, che imponga la massima protezione delle isole, tenendo conto di tutti gli aspetti naturali, ecologici, sociali, politici, culturali ed economici del problema. Bisogna tener conto degli animali, delle piante e dell’ambiente ma anche delle persone che abitano sulle isole. Anche se piante e animali sono arrivati sulle isole prima dell’uomo, le migliaia di persone oggi residenti alle Galápagos sono una realtà che non può essere ignorata.

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La stazione di ricerca Charles Darwin a Santa Cruz

La stazione di ricerca Charles Darwin

Foto di Ben

La stazione di ricerca Charles Darwin conduce e promuove la ricerca scientifica alle Galápagos per offrire informazioni e assistenza tecnica agli uffici amministrativi del Parco Nazionale e del governo.

Organizza inoltre iniziative di educazione ambientale rivolte alle comunità locali, alle scuole e ai visitatori che ogni anno giungono sulle isole. Gli studenti universitari ecuadoriani, attraverso programmi formativi e di volontariato, apprendono e sperimentano direttamente sul campo i principi della ricerca scientifica, dell’educazione all’ambiente e della conservazione.

Scienziati provenienti da tutto il mondo vengono alle Galápagos per svolgere ricerche in una grande varietà di campi. La stazione di ricerca ha un team di circa 200 tra scienziati, educatori, volontari e giovani ricercatori, che offrono un supporto a staff internazionali.

Le informazioni fornite agli uffici amministrativi del Parco sono utilizzate per ottimizzare i programmi di conservazione degli ambienti terrestri e marini.

I lavori scientifici sono anche pubblicati su riviste scientifiche internazionali e in bollettini interni, e vengono resi accessibili per i visitatori e riadattati per i progetti di educazione ambientale.

I servizi della stazione includono una biblioteca, un museo, un erbario, un laboratorio marino, un centro informatico, barche per la ricerca (Beagle, Spondylus) più alcuni gommoni, un vivaio, servizi per la ristorazione, alloggi per ricercatori, studenti e staff, edifici riservati agli uffici e ai laboratori e infine un’area pubblica che rappresenta il centro visite del Parco nazionale, dove i visitatori possono ammirare giovani e adulti di testuggini giganti del centro di riproduzione e allevamento.

Altre due postazioni della stazione, che si trovano a San Cristobal e Isabela, offrono supporto ai ricercatori e svolgono attività di educazione ambientale.

I principali programmi di ricerca della stazione riguardano:

  • Ricerca per la protezione degli animali nativi
  • Ricerca per il controllo degli animali introdotti
  • Le piante terrestri
  • Gli invertebrati
  • Ricerca marina
  • Monitoraggio
  • Gestione delle risorse naturali
  • Educazione e comunicazione ambientale
  • Programma scienziati in visita
  • Pubbliche relazioni e sensibilizzazione
  • Programma di formazione per studenti ecuadoriani
  • Supporto tecnico: pubblicazioni, biblioteca, centro informatico, cartografia e statistiche

Per ulteriori informazioni e contatti si possono utilizzare i seguenti recapiti:

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