Gli animali e le piante

Tartaruga delle Galápagos (Geochelone elephantopus)

È il vero simbolo delle isole. Infatti il nome stesso delle isole, Galápagos, deriva proprio dal nome spagnolo di questi animali. Dunque non si può dire Galápagos senza pensare alle tartarughe.

Sulle Galápagos vivono oggi circa 15-17.000 tartarughe, suddivise in 11 sottospecie, tutte originate da un’unica specie arrivata su una delle isole 3-4 milioni di anni fa. Aggrappata su tronchi trascinati dal mare, è stata spinta dalle correnti marine per circa 1000 chilometri dalla costa continentale fino alle isole. Uno dei posti migliori per vedere le tartarughe è l’altopiano di Santa Cruz o il Volcán Alcedo su Isabela.

Come sono

La tartaruga delle Galápagos è la più grande tartaruga terrestre vivente sul pianeta. Può raggiungere l’eccezionale peso di 270 chilogrammi e la lunghezza di 122 centimetri. Oltre a essere grandi sono anche molto longeve: molte storie raccontano di tartarughe più vecchie di 200 anni. Non sappiamo se questo sia vero, ma siamo sicuri che vivono oltre i 100 anni.

Lo scudo che protegge il corpo (carapace) è una struttura robusta, costituita da piastre ossee ben saldate alle vertebre e alle costole. Osservando bene gli scudi cornei a partire da un’aureola centrale, si vedono dei solchi concentrici: ogni solco rappresenta la crescita di un anno e, contando il numero di solchi, si può quindi risalire all’età della tartaruga.

Sulle Galápagos si sono evoluti diversi tipi di carapace, che variano nella forma e nel disegno a seconda dell’isola. I due principali tipi di carapace appartengono a tartarughe che abitano ambienti molto diversi: il tipo “a sella” vive nelle zone aride ed è più piccolo del secondo, detto “a cupola”. Le tartarughe a sella, come quelle su Pinzón ed Española, hanno il carapace un po’ rialzato sul davanti e sono molto più aggressive tra di loro rispetto a quelle a cupola, perché dove vivono loro il cibo e l’acqua sono limitati. Le tartarughe a cupola sono più simili alle altre tartarughe di terra che si trovano nel resto del mondo, e vivono nelle zone umide ricche di vegetazione, acqua e ombra. Quando camminano nel folto della foresta, il loro carapace chiuso davanti e dietro le protegge da eventuali graffi e ferite.

Cosa mangiano

Le tartarughe delle Galápagos sono animali erbivori. Mangiano qualunque vegetale disponibile sulle isole. Addirittura mangiano anche le foglie dei cactus di cui non temono le spine. Non hanno denti. Le mascelle sono rivestite da una lamina cornea che forma un becco particolarmente tagliente con il quale strappano grossi bocconi che ingoiano interi. Hanno una digestione molto lenta. Il cibo può infatti impiegare fino a 10 giorni prima di essere digerito completamente.

I piccoli

Dopo l’accoppiamento, che per le tartarughe è una faccenda lunga e rumorosa, le femmine costruiscono il nido. Le tartarughe a sella costruiscono quattro o cinque nidi nel corso di un anno e vi depongono in media sei uova. Le tartarughe a cupola invece scavano due o tre nidi ogni anno e vi depongono fino a 20 uova per nido. Il nido viene costruito con estrema lentezza (anche alcuni giorni): con le zampe posteriori la tartaruga scava una buca profonda circa 30 centimetri, dove tra giugno e settembre vi depone le uova, che accuratamente ricopre e spruzza con orina e con un liquido vischioso per sigillare e proteggere il nido. Dopo circa 160-240 giorni di incubazione, tra dicembre e aprile le uova si schiudono e le piccole tartarughe, del peso di circa 80 grammi (2500 volte più leggere della madre), escono dal nido e si nascondono nella vegetazione. Il sesso delle tartarughine dipende dalla temperatura: se fa caldo nascono delle femmine, se fa freddo nascono dei maschi.
I maschi delle tartarughe a cupola, che sono grandi il doppio delle femmine, stanno sugli altipiani mentre le femmine preferiscono migrare verso la costa per deporre le uova, dove la temperatura più calda è più adatta all’incubazione.

Protezione

Le tartarughe hanno sofferto molto a causa dell’uomo, che le ha cacciate e mangiate per molto tempo. Oltre alle Galápagos c’è un unico posto al mondo dove vivono le tartarughe giganti, l’isola indiana di Aldabra che ospita una comunità dieci volte maggiore che alle Galápagos. Una volta le Galápagos ospitavano circa 200.000 tartarughe suddivise in 14 sottospecie, mentre oggi sono meno di un decimo, e sono estinte su Floreana, Santa Fé, Fernandina e Rábida.

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Tartaruga verde marina (Chelonia mydas agassizi)

Foto di Tim Ellis

Le Galápagos sono uno dei pochi posti al mondo dove si possono facilmente vedere le tartarughe marine.

Come sono

Le tartarughe verdi marine sono grandi, raggiungono anche i 150 chilogrammi di peso e il carapace misura fino a 130 centimetri.

Cosa mangiano

Gli adulti sono quasi completamente erbivori, mentre i piccoli sono onnivori.

I piccoli

L’accoppiamento avviene prevalentemente nei mesi più caldi, anche se può avvenire in qualunque momento dell’anno. Durante la notte, protetta dal buio, la femmina esce dall’acqua e si incammina sulla spiaggia, e con fatica si sposta oltre la linea della marea. Qui scava una buca usando le pinne anteriori. Quando la buca è sufficientemente profonda, scava una buca più piccola di forma cilindrica usando le pinne posteriori come delle palette. Poi depone nella buca da 70 a 100 uova grandi come una pallina da ping pong, e torna al mare prima che sorga il sole, troppo caldo per lei. La femmina ritornerà alla spiaggia una o due volte nella stagione per ripetere l’intero processo. Molte delle uova verranno mangiate dai predatori e non diventeranno mai tartarughe. Dopo 45-55 giorni di incubazione nascono le piccole tartarughe. Il sesso delle tartarughine dipende dalla temperatura: se fa caldo nascono delle femmine, se fa freddo nascono dei maschi. Le uova devono schiudersi di notte o quando la marea è alta in modo che le giovani tartarughine abbiano la possibilità di arrivare al mare prima che qualche uccello predatore se le mangi. Anche nel mare non mancano i predatori, e le tartarughine devono nuotare per giorni per allontanarsi dalla costa dove i pericoli sono maggiori.

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Iguana marina (Amblyryncus cristatus)

Insieme alla tartaruga, rappresenta il vero simbolo delle isole. L’iguana marina è endemica delle Galápagos, ed è l’unica lucertola acquatica del mondo. I maschi più grandi sono capaci di immergersi fino a 10 metri di profondità per brucare le alghe sulle rocce. I più piccoli sono più prudenti e rimangono più vicino alla riva, nutrendosi delle alghe che si trovano nelle pozze lasciate dalle maree. Alle iguane piace stare in compagnia, sebbene non abbiano una vera organizzazione sociale: nelle notti fredde stanno le une vicine alle altre, e di giorno si scaldano al sole in gruppi anche di centinaia di individui.

Come sono

Sembra un vero drago. Raggiunge i 150 centimetri di lunghezza, compresa la coda, e i 13 chilogrammi di peso. Grosse squame corrono dal capo lungo tutta la colonna vertebrale fino alla coda formando un lunga cresta. Il corpo è ricoperto da squame di colore nero, tranne la popolazione di un’isola che presenta individui con macchie rosse. Il muso è piatto, ben adatto a brucare le alghe dagli scogli, le zampe, corte e goffe, sono munite di robusti artigli ricurvi, e la coda, schiacciata lateralmente, consente all’iguana di nuotare agilmente con movimenti serpentini.

Al mattino esce dai rifugi notturni e si raduna in gran numero sulle rocce a scaldarsi al sole. Il colore scuro permette di assorbire più calore e di mimetizzarsi. Quando il corpo ha raggiunto la temperatura tra i 35°C e i 37°C entra in acqua per nutrirsi. Durante le ore più calde si ripara all’ombra.

Cosa mangiano

Si nutrono quasi esclusivamente di alghe del tipo ulva, un’alga verde che sembra insalata. L’ulva cresce sulle rocce intorno alle isole. Se durante El Niño la temperatura dell’oceano sale troppo, l’ulva può scomparire, e dato che altri tipi di alghe non sono altrettanto nutrienti, le iguane soffrono di malnutrizione, diventano deboli, e sono vittima di malattie e predatori o finiscono per morire di fame.Le iguane hanno sviluppato delle speciali ghiandole capaci di eliminare il sale in eccesso che mangiano con le alghe. Lo sputano in due getti dalle narici, più o meno come un grande starnuto. Se ti avvicini troppo velocemente a un’iguana, molto probabilmente starnutirà il sale dal naso per liberarsi del sale e riuscire a scappare velocemente respirando in fretta.

I piccoli

Nei mesi più caldi, tra gennaio e marzo le iguane si accoppiano e depongono le uova. Su molte isole i maschi diventano di un colore rosso e blu prima dell’accoppiamento. Su Española diventano rosso vivace e turchese, e le femmine rosse. I maschi combattono tra loro, intrecciando le scaglie sopra la testa, per il territorio migliore, proprio sopra la linea della marea. Queste sono infatti le zone preferite dalle femmine per deporre le uova. Le femmine quindi sceglieranno il maschio che ha ottenuto la postazione più ambita. Il maschio insemina la femmina con uno dei suoi due peni, e dopo cinque settimane la femmina depone da uno a quattro uova. Finita la stagione degli amori, le iguane tornano del loro colore scuro. Dopo tre o quattro mesi nascono i piccoli, già completamente autonomi, si uniscono alla colonia e cominciano a mangiare le alghe che crescono più vicine alla riva.

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Iguana di terra (Conolophus subcristatus)

Ce ne sono di due specie diverse. Una che vive solo a Santa Fé e l’altra che vive su sei isole (Fernandina, Isabela, Santa Cruz, South Plaza, Baltra e Seymour). Quando Darwin sbarcò alle Galápagos c’erano così tante iguane che non riusciva a trovare un posto per montare la tenda, perché c’erano tane dappertutto! Oggi di iguane ne sono rimaste poche e su alcune isole sono scomparse del tutto.

Come sono

Sono rettili di colore bruno-giallastro, sembrano sorridere sempre e hanno un’aria un po’ stupidotta. Sono in grado di fare dei balzi sorprendenti appena si sono scaldate sufficientemente al sole. Le iguane di terra hanno sviluppato un comportamento simbiotico con alcuni uccelli, fringuelli e uccelli mimi. Quando gli uccelli si avvicinano le iguane li lasciano atterrare sulla loro testa e si mettono in una posizione eretta in modo che tutto il corpo sia a loro disposizione. Gli uccelli si possono così nutrire delle pulci e degli altri parassiti che vivono sulla pelle delle iguane, liberandole così da questo fastidio.

I maschi possono pesare fino a 13 chilogrammi e arrivare oltre 1 metro di lunghezza. Il corpo è ricoperto di squame piccole e regolari, sulla testa e lungo la schiena scorre una lunga cresta.

Le iguane vivono nell’interno delle isole nelle zone più aride. Scavano delle tane nel terreno, fatte da una semplice galleria che si apre in una camera più ampia, dove dormono.

Cosa mangiano

Sono animali erbivori e mangiano principalmente le foglie e i frutti dei cactus Opuntia, con le spine e tutto, ma gradiscono anche fiori e non disdegnano le carogne se ne trovano disponibili. Quando sono piccole mangiano anche insetti e artropodi prima di diventare vegetariane. Le foglie e i frutti dei cactus sono molto succosi, e quindi le iguane possono stare molti giorni senza bere acqua.

I piccoli

Durante la stagione degli accoppiamenti, i maschi scelgono un territorio che contenga il territorio di alcune femmine, al massimo sette. Quando una femmina diventa fertile, avverte il maschio mettendosi bella dritta scuotendo la testa. Dopo l’accoppiamento la femmina se ne va e cerca un posto adatto a deporre le uova. Scava una buca fino a raggiungere una profondità deove il terreno è umido e depone fino a 20 uova. Poi sta lì a difendere il nido. I piccoli appena nati sono facile preda di falchi, civette, serpenti e aironi. Quelli che sopravvivono devono aspettare 12 anni per diventare a loro volta genitori di piccole iguane. Le iguane vivono oltre 60 anni.

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Sula piediazzurri (Sula nebouxii excisa)
Sula piedirossi (Sula sula websteri)

Ci sono tre specie di sule alle Galápagos. Sono uccelli marini, ottimi volatori che si spingono a volte anche chilometri in mare aperto per pescare le loro prede che catturano con degli spettacolari tuffi: entrano nell’acqua come una freccia lasciandosi cadere anche da 20 metri di altezza e catturano l’ignaro pesce prima che possa rendersi conto di niente. Un attimo prima dell’impatto con l’acqua la sula tappa le narici con dei deflettori cornei e una palpebra trasparente si chiude sugli occhi per proteggerli dal colpo. Il nome inglese booby viene dallo spagnolo bobo che significa “pagliaccio” o “stupido”. E in effetti, con i loro occhi puntati in avanti, non hanno un’aria particolarmente intelligente. Tuttavia la posizione degli occhi permette di calcolare la distanza delle prede con molta accuratezza, anche sottacqua.

Come sono

Sono grandi uccelli marini, quelle dai piedi blu superano gli 80 centimetri di altezza con un’apertura alare di oltre 1 metro. Sono ricoperti di un piumaggio molto compatto per scivolare meglio nell’acqua. Le zampe sono azzurre e sono molto importanti nella fase di corteggiamento prima dell’accoppiamento. Stanno moltissimo tempo in mare, e si trasferiscono sulla terra solo per nidificare su scogli, isole deserte, pareti a picco inaccessibili. La sula piedirossi ha ovviamente i piedi palmati colorati di un rosso vivo. Sono un po’ più piccole (superano di poco i 70 centimetri) e nidificano sugli alberi e sugli arbusti. Sono molto numerose sull’isola Genovesa.

Cosa mangiano

Il cibo preferito sono le sardine e le acciughe, che pescano poco sotto la superficie dopo un tuffo spettacolare. Quando ci sono i piccoli, i genitori portano loro pesce fresco appena pescato al nido poco distante dal mare. Le sule piediazzurri, che pescano vicino a riva, riescono a far crescere anche tre piccoli alla volta. Mentre le sule piedirossi, che pescano al largo, riescono a portare a riva cibo sufficiente per un solo piccolo.

I piccoli

Il corteggiamento prima dell’accoppiamento è uno spettacolo divertente. Maschi e femmine delle sule piediazzurri si differenziano chiaramente dagli occhi: i maschi hanno le pupille più piccole delle femmine. Le femmine sono più grandi con una voce più forte. Per attirare una compagna il maschio fa una specie di danza alla quale si unisce la femmina, se decide che il maschio è abbastanza attraente. Alla fine, se tutto va bene, la danza finisce con i due uccelli di fronte con il becco rivolto verso il cielo, dopo di ché si accoppiano. Durante la cerimonia i due uccelli si offrono dei regali: pietre, rametti ecc. Le sule dai piedi rossi fanno il nido vicino al mare, l’uno vicino all’altro. Il nido è semplicemente un avvallamento nel terreno. I piccoli nascono implumi dopo 41 giorni di incubazione; le piume crescono dopo tre mesi.

Le sule dai piedi rossi depongono un unico uovo. Dopo 45 giorni di incubazione nasce il piccolo implume. Le piume definitive crescono dopo quattro mesi.

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Cormorano delle Galápagos (Phalacrocorax harrisi)

Foto di Arkntina

Questo cormorano endemico delle Galápagos è il più grande del mondo, ed è l’unico incapace di volare tra tutte le diverse specie esistenti. Malgrado non sappia volare, ha mantenuto delle alucce molto ridotte che servono per mantenere l’equilibrio quando salta da una roccia all’altra. I cormorani delle Galápagos sono abilissimi nuotatori e sott’acqua sembrano dei pesci. Ne sono rimasti pochissimi, solo su Isabela e Fernandina. Sono arrivati sulle Galápagos volando. Poi, dato che non c’erano predatori, le ali sono diventate inutili e sono scomparse, mentre si sono sviluppate delle robuste zampe per poter nuotare nelle acque agitate dell’oceano.

Come sono

Sono grandi uccelli che superano anche il metro di lunghezza e i 4 chilogrammi di peso. Non producono grasso che rende le loro penne impermeabili, come invece fanno di solito altri uccelli acquatici, e quindi quando vanno in acqua si bagnano. Per asciugarsi si mettono sulle rocce esposte al sole con le ali allargate, come fanno i loro cugini volatori.

Cosa mangiano

Si immerge nell’acqua per la pesca, insegue e cattura la preda, preferibilmente sardine e acciughe che nuotano in enormi banchi. Si immerge anche fino a 10 metri di profondità e riesce a rimanere senza respirare per un minuto. Mangia anche calamari e seppie. Ingurgita il pesce direttamente in acqua per poi digerirlo tranquillamente sugli scogli. Lische e squame dei pesci non vengono digerite ma rigurgitate avvolte in un muco giallastro.

I piccoli

È difficile riuscire a osservare le loro danze di corteggiamento acquatiche. I maschi e le femmine intrecciano i colli ed emettono suoni gutturali mentre nuotano in cerchio. I nidi sono costruiti dal maschio sulle rocce della costa con alghe e materiale vario portato dal mare. Normalmente depongono tre uova che vengono covate da entrambi i genitori. Dopo 35 giorni nascono i pulcini che non vengono mai lasciati soli e nutriti a rotazione, dal maschio e dalla femmina che rigurgitano nel loro becco pesci parzialmente digeriti. Quando hanno sete i piccoli sbattono le ali e i genitori procurano l’acqua e la lasciano colare nel becco spalancato. Dopo due mesi i pulcini lasciano il nido ma rimangono nelle vicinanze e i genitori continuano a nutrirli per altri quattro mesi.

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Otarie

Alle Galápagos vivono due specie di otarie, gli arctocefali e i leoni marini. Le otarie sono pinnipedi, come le foche, ma hanno le orecchie e camminano anziché strisciare sulla pancia. Sembrano pigre e un po’ impacciate, ma sono capaci addirittura di correre sulle loro pinne anche più velocemente di una persona. Normalmente le otarie si trovano in climi più freddi, e in effetti le otarie delle Galápagos sono le uniche che vivono a latitudini tropicali. Meglio stare alla larga dai maschi che sono molto territoriali e possono diventare aggressivi e pericolosi, mentre i piccoli sono curiosi e nuotano volentieri con le persone.

Come sono

Le otarie delle Galápagos (Zalophus wollebaeki) sono mammiferi di medie dimensioni. Ci sono evidenti differenze tra maschi e femmine. Le femmine pesano fino a 100 chilogrammi mentre i maschi raggiungono i 250 chilogrammi. Dato che sono efficienti nella pesca hanno molto tempo libero, che passano giocando o riposandosi sulla spiaggia. Possono diventare preda di grandi squali, anche se i grossi maschi si riuniscono talvolta in branco per farli scappare.

Cosa mangiano

In acqua sono agili e non danno scampo ai pesci. Mangiano aringhe e naselli che inseguono in mare. Mangiano anche calamari, polpi e pesci che vivono tra gli scogli. Quando catturano un grosso pesce o un polpo risalgono in superficie e sbattono la preda sugli scogli per tramortirla e mangiare in tranquillità.

I piccoli

La riproduzione avviene tra luglio e dicembre, nella stagione detta garía, ma il periodo esatto varia da isola a isola. Normalmente nasce un unico cucciolo, raramente due gemelli, ricoperto di lanugine; la mamma rimane con il piccolo e lo allatta per 5-6 mesi. Dopodiché il cucciolo perde la lanugine e comincia a mangiare in modo autonomo, anche se rimane dipendente dalla madre per molto tempo. Tre-quattro settimane dopo il parto la femmina si accoppia con il maschio, l’ovulo fertilizzato rimane a fluttuare nel corpo della femmina e si impianta solo dopo due mesi. Nel frattempo la femmina si occupa del nuovo nato.

I maschi sono territoriali e scacciano gli altri maschi dal loro teritorio, che viene continuamente pattugliato. Le femmine scelgono il maschio che ha ottenuto il territorio migliore, e che le proteggerà dai tentativi di accoppiamento degli altri maschi. Rimane nelle vicinanze pattugliano la zona per difendere i piccoli da eventuali intrusi. Quando gli squali si avvicinano troppo alla costa, i maschi si riuniscono in branco e li fanno scappare.

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Arctocefalo delle Galápagos

Foto di Putneymark

Quelle delle Galápagos sono le più piccole del mondo, e se ne stanno appartate senza farsi troppo notare, al riparo nelle ombrose spaccature delle rocce.

Come sono

I maschi raggiungono solo i 65-80 chilogrammi di peso, mentre le femmine non superano i 30 chilogrammi. Hanno una pelliccia molto fitta che cresce tra i peli più grossi. Hanno grandi occhi e un’ottima vista notturna.

Cosa mangiano

Vanno a pesca in mare dopo il tramonto e si nutrono prevalentemente di pesci lanterna che di notte migrano verso la superficie.

I piccoli

Gli artocefali hanno una riproduzione piuttosto lenta. Partoriscono un piccolo ogni due anni, e durante tutto questo periodo il cucciolo continua a essere allattato. L’accoppiamento avviene tra luglio e dicembre, pochi giorni dopo che la femmina ha dato alla luce un piccolo; la femmina sceglie il maschio che domina il territorio migliore. All’età di cinque mesi i cuccioli cambiano la loro pelliccetta infantile nella pelliccia da adulti. Sei o sette mesi dopo cominciano a mangiare autonomamente pur continuando a succhiare il latte della mamma.

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I pinguini delle Galápagos (Sphenicus mendiculus)

Sembra strano trovare dei pinguini all’equatore, e di fatto i pinguini endemici delle Galápagos sono gli unici a vivere ai tropici e quelli su Isabela sono anche gli unici a vivere nell’emisfero nord del pianeta. La loro presenza si spiega con i movimenti delle correnti marine: la corrente fredda di Humboldt risale dall’America del Sud fino a lambire la parte meridionale dell’arcipelago. Nuotando in questa corrente d’acqua fredda un gruppo di piccoli pinguini, molti anni fa, si è spinto a nord fino alle isole Galápagos.

Si trovano solo nelle acque più fresche intorno a Isabela, Floreana e Bartolomé. Nel 1981 esistevano più di 5000 pinguini alle Galápagos, ma El Niño del 1982-83 ha prodotto un riscaldamento delle acque che ha causato la scomparsa di molti pesci e di conseguenza dei pinguini che di pesci si nutrono. Oggi ne sono rimasti 600.

Come sono

Sono piccoli, alti solo 30 centimetri circa, di colore bianco e nero come tutti i pinguini. Per le loro tane, dove fanno il nido, scelgono delle grotte naturali o delle spaccature della roccia lavica. Anche se non sono capaci di volare in aria, “volano” nell’acqua fino a 35 chilometri all’ora.

Cosa mangiano

I pinguini delle Galápagos mangiano pesci d’alto mare e molluschi.

I piccoli

Le femmine depongono uno o due uova; l’incubazione dura 35-40 giorni. I piccoli, che nascono nove o dieci settimane dopo, sono marrone scuro. I pinguini scelgono il loro compagno/a una volta nella vita e rimangono insieme per sempre. Negli anni buoni riescono a fare più di una covata all’anno.

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I fringuelli di Darwin

Non sono uccelli particolarmente vistosi: assomigliano ai passeri, piccoletti con il corpo rotondetto, un piumaggio grigio-marroncino, la coda corta. Non cantano nemmeno tanto bene. Ma Darwin si rese conto che gli potevano fornire importanti indizi sulla sua teoria dell’evoluzione. I fringuelli delle Galápagos infatti sono diversi dai loro simili sulla costa dell’America del Sud e, soprattutto, sono diversi da isola a isola: alcuni hanno il becco piccolo per prendere i minuscoli semi tipici di una piana di una particolare isola. Su un’altra isola invece i fringuelli hanno il becco sottile e appuntito in grado di scavare piccoli buchi. Altri hanno il becco grande e robusto per rompere i grossi semi delle piante di ancora un’altra isola.

Ogni isola dell’arcipelago ha la sua specie particolare di fringuelli, anche se a un primo sguardo tutti i fringuelli sembrano uguali. È in queste differenze e similitudini che si nasconde il segreto di queste isole che le trasforma in un vero paradiso per i biologi. Dato che le Galápagos sono isolate, rappresentano un ottimo laboratorio per studiare l’evoluzione in atto. Ogni isola infatti ha un ecosistema differente (per esempio diversi tipi di semi) che ha forzato l’evoluzione degli animali verso forme leggermente diverse. Darwin pensò che se l’evoluzione, che lui chiamava trasmutazione delle specie, è un buon modo per spiegare la varietà di esseri viventi sulle Galápagos lo può essere altrettanto per spiegarlo su tutto il pianeta. Tutte le specie che oggi osserviamo, compresi noi stessi, sono il risultato dell’evoluzione di specie più antiche.

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Cactus

I cactus conservano l’acqua nelle loro foglie carnose e sono quindi capaci di sopravvivere a lunghi periodi di siccità. Si pensa che le spine si siano evolute a partire dalle foglie, mentre le foglie attuali si sono evolute da antichi rami.

Tutte le specie sono endemiche. In particolare l’Opuntia si è sviluppata in forme speciali e uniche, con 14 sottospecie. Su Santa Cruz, per esempio, si trova una forma gigante che può raggiungere i 12 metri di altezza. Un’altra a Santa Fé può avere un tronco con una diametro di 1 metro. I fiori sono gialli, i frutti dal verde al rosso.

Durante le calde ore del giorno le Opuntie chiudono i pori che riaprono poi durante la notte per ridurre il consumo di acqua. Dato che non hanno delle radici profonde, le forti piogge causate dal El Niño possono sradicarle facilmente.

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