A casa di Darwin

Sono passati sei mesi. Siamo in un’altra grande capitale. Ed è di nuovo estate, visto che ci troviamo nell’emisfero settentrionale e nel frattempo le stagioni si sono invertite. La capitale è Londra. Ma non sembra proprio di essere in estate. Ci sono pochi gradi sopra lo zero, piove di quella pioggia invadente e avvolgente, dalla quale non si riesce a ripararsi. Tipica di questi parti. Ci siamo messi addosso tutti i vestiti che abbiamo ma fa ancora freddo. In albergo il termosifone è acceso.

Pazienza, tanto oggi stiamo al coperto. Andiamo al Natural History Museum. È vicino all’albergo e quindi non avremo tempo di bagnarci né di raffreddarci troppo.

Non è la casa dove Darwin è vissuto, ma è quasi come casa sua. Di fatto lui troneggia in cima alla scalinata centrale della maestosa navata centrale, seduto su uno scranno di marmo bianco, il viso serio, la barba lunga, lo sguardo pensieroso, forse un po’ triste.

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