Il tempo dei dinosauri

Il termine dinosauro (dal greco deinòs – terribile; sauròs lucertola) fu coniato nel 1842 dal naturalista britannico Sir Richard Owen per descrivere le ossa fossili di grandi rettili ritenuti “estinti”. Oggi potremmo definirli come animali simili ai rettili o agli uccelli.

I dinosauri posseggono una serie di caratteri che li distinguono da tutti gli altri rettili. In particolare la differente struttura del bacino e degli arti, che probabilmente furono all’origine del loro successo. Il bacino nei dinosauri è alquanto resistente e sviluppato, essendo costituito da un maggiore numero di vertebre rispetto agli altri rettili. La cavità che ospita il femore, il cosiddetto acetabolo, è inoltre particolarmente profonda.

Differenze nell'articolazioni in umani, dinosauri e rettili (disegno di Marco Avanzini)

Quest’ultima caratteristica unitamente alla forma del femore e all’articolazione della caviglia consentirono ai dinosauri la possibilità di muoversi anche sulle zampe posteriori (andatura bipede) e in generale di muoversi in maniera più efficiente rispetto agli altri rettili.

La classificazione dei dinosauri si basa tuttavia su un enorme numero di caratteri, non solo sulla struttura del bacino e degli arti posteriori. Ne risulta un quadro piuttosto complesso e piuttosto dibattuto, e la mancanza di un accordo tra i paleontologi.

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