Non poteva mancare. Darwin viaggiava a cavallo, di posta in posta, con un unico vestito, quello che aveva addosso, e senza nessuna comodità. Così quando una volta cadde nel fango dovette tenersi i vestiti fangosi. Noi invece, qui in questa estancia Isabela, siamo coccolati. Abbiamo due gaucho a nostra disposizione, cavalli mansueti e un carro su cui possono andare coloro che non hanno voglia di cavalcare.
La più brava è Monse. “Questo cavallo è morto! Datemene uno vivo!” protesta dopo il primo giro. E così la singora Diana, visto il suo talento naturale, le concede un altro giro con un cavallo un po’ più vispo, “bravo” come dicono da queste parti. Diana cavalca da quando aveva tre anni e capisce se qualcuno ha la stoffa del fantino. Monse con il suo fisico leggero e agile è perfetta. Diana invita lei, Carmela e Agostina, che non vivono tanto lontano da qui, a passare tre giorni alla estancia, perché sono brave e hanno voglia di imparare. Per Monse c’è anche una lettera per i genitori in cui si raccomanda di farla senz’altro continuare per non sprecare la sua voglia e il suo talento.
Ci sono anche i nandu: uccelli simili agli struzzi che Darwin scambiò per struzzi e che sono i diretti discendenti del ramo dei dinosauri al quale appartiene il Patagonikus. Di fatto lo scheletro è quasi uguale e lo vediamo confrontandolo con quello che abbiamo visto al museo di Plaza Huincul. Troviamo anche un uovo… è fuori dal nido e quindi lo possiamo prendere perché non verrà più covato. I nandu fanno così, alcune uova le lasciano abbandonate in giro: forse uno stratagemma per distogliere i predatori dai veri pulcini che sono protetti nel nido, nascosto un po’ più in là, dal loro amorevole papà. Sono infatti i maschi che covano, le femmine, una volta deposto l’uovo, se ne vanno in giro liberamente. Hanno fatto abbastanza fatica e, per un’equa distribuzione dei compiti tra i generi, lasciano il compito della cova al consorte.
Alfred spiega tutto ciò mentre Marco armato con un bastone cerca di far avvicinare i nandu dalla parte dove siamo noi… ma il maschio si ribella e lo rincorre cercando di beccarlo. A malapena Marco riesce a scappare. Una bella scena…
Vogliamo assolutamente il filmato di Marco inseguito dal nandù, possibilmente quando lo sta per beccare! 🙂
bisognerà che facciamo un dvd con i back stage… e questa scena non potrà mancare!
jajajaja…dejen a las tres niñas ahí¡¡¡…nosotros vamos yendo¡¡¡¡¡ jajajaja…a las melli les encantan los caballos …los extraño¡¡¡…debe ser que ya estamos pronto a vernos¡¡¡
besos
muy bueno lo suyo Don Pablo…le falta el pocho…bien podrías contar historias en una radio…más allá de la de Darwin…contás bien bonito en italiano y yo…que no se el idioma entendí todo¡¡¡
a agos la invitaon tres dias ?¿ creo que no por q a nosotras nos dio beca y eso son los tres dias
pero la invitaron unoo brava agos