MiniDarwin https://medialab.sissa.it/md Thu, 27 Jul 2017 14:41:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8 5000 euro per la Città della Scienza /md/5000-euro-per-la-citta-della-scienza/ /md/5000-euro-per-la-citta-della-scienza/#comments Mon, 03 Mar 2014 15:30:37 +0000 /md/?p=723 Continua ]]>

La festa di carnevale alla Città della Scienza (2 marzo 2014)

Domani, 4 marzo Sissa Medialab darà a Città della Scienza 5mila euro ricavati dalle vendite del libro Mini Darwin in Argentina. Il contributo sostiene la ricostruzione del science centre napoletano distrutto proprio un anno fa da un rogo doloso.

 Un anno fa un rogo di natura dolosa radeva al suolo Città della Scienza; pochi mesi dopo Sissa Medialab decideva di pubblicare Minidarwin in Argentina. I dinosauri raccontati dai bambini, e devolvere i ricavi interamente alla ricostruzione del science centre napoletano. Ora è finalmente giunto il momento di consegnare il contributo di 5mila euro raccolti in questi mesi. La consegna ufficiale avverrà domani 4 marzo in occasione di una giornata di celebrazioni per ricordare il disastroso evento, ma anche per raccontare tutto quello che è stato fatto nell’ultimo anno per ripristinare l’attività del museo. “Negli anni siamo stati sempre molto legati a Città della Scienza e abbiamo ammirato l’impegno nel coinvolgere i più giovani sui temi scientifici”, spiega Simona  Cerrato, autrice del libro insieme a Marco Avanzini. “Abbiamo perciò pensato di pubblicare un nuovo libro, il terzo della serie Mini Darwin”.

“Un ringraziamento va anche a tutte quelle realtà che ci hanno aiutato a diffondere il ilbro”, aggiunge Cerrato. Il volume infatti non è stato distribuito nelle librerie in maniera tradizionale ma  venduto online e attraverso coloro che hanno aderito all’iniziativa: science centre, musei, librerie (trovate la lista completa qui).

“Siamo felici del sostegno che ci viene dimostrato, non è solo il denaro raccolto, che pur servirà a progettare nuove attività, ma l’affetto e la stima che ci viene comunicata con iniziative come questa”, è il commento di Luigi Amodio, direttore di Città della Scienza. “Ci danno la forza per tenere duro e continuare nella nostra opera di ricostruzione”.

Più in dettaglio…

Mini Darwin in Argentina. I dinosauri raccontati dai bambini è un libro per i ragazzi dagli 8 ai 12 anni, che racconta una spedizione d’eccezione in Argentina, fatta da un gruppo di ragazzi adolescenti insieme a scienziati e comunicatori. La spedizione ha ripercorso quella del famoso naturalista inglese che proprio in Argentina ha fatto importanti scoperte per la paleontologia. Chi volesse aderire all’iniziativa comprando il libro, organizzando presentazioni o attività in scuole e biblioteche, può contattare Sissa Medialab: info@medialab.sissa.it

 

Sissa Medialab è una società di proprietà della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) che si occupa di comunicazione della scienza dal 2005. Le origini però risalgono all’inizio degli anni Novanta, nel lavoro di un gruppo di scienziati e professionisti della comunicazione della SISSA che idearono e realizzarono progetti e tecnologie per l’informazione scientifica altamente innovativi.

 

IMMAGINE:

  • Crediti: Città della Scienza

 

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Dinosauri in Veneto… /md/dinosauri-in-veneto/ /md/dinosauri-in-veneto/#respond Thu, 27 Feb 2014 18:40:29 +0000 /md/?p=717 Continua ]]> Oggi ho incontrato più di 300 bambini delle scuole elementari di Romano d’Ezzelino, Sacro Cuore e Fellette nella provincia di Vicenza ai piedi del Monte Grappa. Tutti hanno letto il libro dei Mini Darwin e si sono appassionati di dinosauri ed esplorazioni. Hanno delle scuole bellissime, nuove, pulite ed allegre. Inoltre hanno installato dappertutto impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica utilizzata nella scuola: all’ingresso un grande pannello a led indica la produzione istantanea, la produzione giornaliera, quella totale e il risparmio di CO2. Bravi!

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I Mini Darwin a Imola e Trieste /md/i-mini-darwin-a-imola-e-trieste/ /md/i-mini-darwin-a-imola-e-trieste/#respond Tue, 07 Jan 2014 13:24:33 +0000 /md/?p=707 Continua ]]> Due appuntamenti per gli appassionati di dinosauri e paleontologia.

IMOLA – Sabato 11 gennaio 2014, alle 16:30 nella bella Biblioteca Casa Piani

TRIESTE – Sabato 18 gennaio 2014, alle 11 nell’accogliente Libreria Lovat

Ci saranno autori e protagonisti della spedizione in Argentina, si parlerà del libro, della Città della Scienza bruciata il 4 marzo dello scorso anno e si faranno quiz e giochi.

Vi aspettiamo!

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Il booktrailer del nuovo libro dei MiniDarwin /md/il-booktrailer-del-nuovo-libro-dei-minidarwin/ /md/il-booktrailer-del-nuovo-libro-dei-minidarwin/#respond Wed, 02 Oct 2013 12:45:15 +0000 /md/?p=679 Continua ]]>

//www.youtube.com/watch?v=4yGs4nyj5Tc

Come le altre, anche la spedizione in Argentina è diventata un libro per bambini e ragazzi. Si intitola Mini Darwin in Argentina. I dinosauri raccontati dai bambini e tutti i proventi delle vendite andranno a favore della ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, il museo distrutto da un incendio doloso il 4 marzo 2013.

Librerie, musei, biblioteche, scuole, singole persone possono aderire all’iniziativa e impegnarsi a diffondere il libro. Per farlo basta contattare: info@medialab.sissa.it

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Pubblicato il libro dei Mini Darwin in Argentina /md/pubblicato-il-libro-dei-mini-darwin-in-argentina/ /md/pubblicato-il-libro-dei-mini-darwin-in-argentina/#comments Thu, 08 Aug 2013 10:13:32 +0000 /md/?p=642 Continua ]]> Vuoi seguire anche tu le avventure dei Mini Darwin in Argentina? Ecco: adesso puoi… è appena uscito il libro Mini Darwin in Argentina. I dinosauri raccontati dai bambini, scritto da Simona Cerrato e Marco Avanzini, con foto, disegni, attività. Inoltre, autori ed editore devolvono tutti i proventi delle vendite alla ricostruzione del museo di Napoli distrutto da un incendio doloso il 4 marzo 2013.

Il libro racconta la storia dei sette bambini e dei due scienziati di cui si parla in questo blog alla ricerca dei resti di dinosauri in uno dei paesi più ricchi di fossili del mondo: l’Argentina. Un viaggio sterminato e avventuroso, dalle sconfinate spiagge di Monte Hermoso alle pendici dell’Aconcagua passando per i deserti della Valle dei dinosauri alla regione dei laghi, incredibili macchie blu in mezzo a distese di terra rossa. E alla fine i Mini Darwin scoprono che i dinosauri non si sono mai veramente estinti. Si sono evoluti e, sotto un’altra forma, vivono oggi intorno a noi. Se vuoi sapere come, segui i Mini Darwin nel loro viaggio. La spedizione fa parte della serie Mini Darwin® e ripercorre alcune delle tappe del famoso viaggio che Charles Darwin ha fatto quasi duecento anni fa e che lo ha portato a elaborare la teoria dell’evoluzione.

Chi volesse può acquistarlo su IBS o amazon.it o richiederlo direttamente all’editore: info@medialab.sissa.it. Librai e biblioteche che lo volessero mettere a disposizione possono contattarci allo stesso indirizzo.

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A casa di Darwin (quella vera) /md/a-casa-di-darwin-quella-vera/ /md/a-casa-di-darwin-quella-vera/#respond Wed, 13 Jun 2012 16:07:53 +0000 /md/?p=622 Continua ]]> Oggi non possiamo credere ai nostri occhi. C’è il sole. Meno male, perché dobbiamo fare una scampagnata in Kent, questa volta nella vera casa di Darwin a Downe. Bisogna andare con la metropolitana fino a Victoria Station, qui prendere uno dei treni locali, scendere a Bromley South Station. Prendere il bus 246, scendere a Biggin Hill Black Horse, e prendere il bus R8. Scendere a Downe e andare a piedi fino alla casa di Darwin! Sembra possibile? Sono solo trenta chilometri e dobbiamo fare quattro cambi con il rischio di perdere qualche coincidenza e aspettare poi un’ora sperduti da qualche parte. Questa spedizione a Londra, per quanto riguarda i trasporti, è molto più complicata di tutte le altre che abbiamo fatto, dalle isole Galápagos, a più di 1000 chilometri dalla costa dell’Ecuador, sui vulcani italiani in mezzo al Mare Mediterraneo… alla sconfinata Argentina. Insomma alla fine prendiamo una macchina, perché non vogliamo perderci nella campagna inglese.

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E proprio di campagna inglese si tratta. Verdi distese morbide con prati circondati da boschi ben tenuti, qualche villa qua e là con nomi che ricordano i libri di Agatha Christie. Il paese di Downe sembra che si sia fermato 100 anni fa o anche più. Probabilmente non è cambiato per niente dai tempi di Darwin a parte le targhe che ricordano la sua presenza, che troviamo all’ingresso del paese, e le lapidi della moglie e di due dei suoi figli morti piccoli che si trovano nel cimitero accanto alla bella chiesa. Lui è sepolto nell’Abbazia di Westminster a Londra, dove sono sepolti tutti i grandi britannici.

In una fattoria vediamo dei lama e per un attimo pensiamo di essere ritornati sulle Ande! Ma invece no, ovviamente, è una fattoria didattica dove i bambini possono andare a conoscere gli animali.

Nella casa, bellissima e ora diventata un luogo aperto al pubblico, ci vive ancora uno dei discendenti del grande scienziato che si occupa di curare la casa e la proprietà che ci sta intorno. È grande e bianca, con un ampio giardino che si estende nel parco e poi nella campagna intorno. Andiamo verso il sentiero che Darwin percorreva tutti i giorni per pensare meglio. Si chiama sandwalk. Aveva acquisito il terreno da un vicino, ci aveva piantato noccioli, betulle e altri alberi e aveva creato un sentiero di terra battuta, dove passeggiava la mattina e il pomeriggio con il suo cane Polly, mentre i bambini giocavano tra i cespugli.

Un po’ più vicino alla casa c’è l’orto e la serra. Qui Darwin sperimentò la sua teoria sulla riproduzione delle orchidee per mezzo di insetti impollinatori… il giardiniere attuale si è mantenuto fedele agli interessi del famoso proprietario e ancora oggi gli scaffali sono affollati di tantissime orchidee in fiore, mentre nella cantina ci sono le arnie delle api.

Darwin con la famiglia si trasferì a Down House nel 1842 e da lì non si mosse più, raramente si spingeva fino a Londra. La casa, che al momento dell’acquisto Charles e la moglie Emma avevano definito “brutta e vecchia, ma proprio quello che fa per noi!”, era il suo rifugio felice. Oggi c’è ancora il suo studio con i libri, la sua poltrona e la scrivania dove ha scritto l’Origine delle specie e tante altre opere che fanno di lui uno degli scienziati più prolifici di idee… Sono molti gli argomenti di biologia e geologia, non solo la teoria dell’evoluzione, che ancora oggi devono moltissimo al suo contributo.

La casa, il giardino, il sandwalk, la serra… era qui dove viveva e dove faceva la sua scienza. Vita privata e scienza erano un tutt’uno, non c’era separazione. La famiglia partecipava attivamente alle sue ricerche, e spesso i figli lo aiutavano nei suoi esperimenti. E anche se Darwin non aveva certo una visione molto aperta nei riguardi delle donne — non si sarebbe mai scelto una compagna che condividesse con lui i suoi interessi scientifici — era pur sempre un marito affettuoso e rispettoso e un padre attento e amoroso. I bambini, quando andavano a casa d’altri, si stupivano che alla domanda “Dove tiene i suoi cirripedi tuo padre?” la maggior parte non sapeva nemmeno che cosa fossero i cirripedi… che in effetti sono dei piccoli crostacei marini che Darwin aveva raccolto durante il suo viaggio con il Beagle e che studiò per anni, osservandone le strutture meravigliose. Per i bambini erano una presenza normale e lo strano era che non ce ne fossero nelle case di amici e conoscenti.

Loro sì che erano dei veri mini Darwin.

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A casa di Darwin /md/a-casa-di-darwin/ /md/a-casa-di-darwin/#respond Tue, 12 Jun 2012 14:08:38 +0000 /md/?p=610 Continua ]]> Sono passati sei mesi. Siamo in un’altra grande capitale. Ed è di nuovo estate, visto che ci troviamo nell’emisfero settentrionale e nel frattempo le stagioni si sono invertite. La capitale è Londra. Ma non sembra proprio di essere in estate. Ci sono pochi gradi sopra lo zero, piove di quella pioggia invadente e avvolgente, dalla quale non si riesce a ripararsi. Tipica di questi parti. Ci siamo messi addosso tutti i vestiti che abbiamo ma fa ancora freddo. In albergo il termosifone è acceso.

Pazienza, tanto oggi stiamo al coperto. Andiamo al Natural History Museum. È vicino all’albergo e quindi non avremo tempo di bagnarci né di raffreddarci troppo.

Non è la casa dove Darwin è vissuto, ma è quasi come casa sua. Di fatto lui troneggia in cima alla scalinata centrale della maestosa navata centrale, seduto su uno scranno di marmo bianco, il viso serio, la barba lunga, lo sguardo pensieroso, forse un po’ triste.

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È un Darwin vecchio, alla fine della sua vita e della sua carriera scientifica. È un Darwin che ha segnato un’epoca ed è a lui e ai suoi colleghi scienziati dell’epoca che questo museo è dedicato. Anzi è stato costruito alla fine dell’Ottocento proprio in loro onore e in onore di una scienza che apriva porte mai varcate, spalancava orizzonti mai esplorati, prospettava un futuro grandioso per tutta l’umanità.

“In realtà Darwin non ha sempre avuto questa posizione d’onere in questo museo, — racconta Stephen Roberts, Nature Live manager del Museo. — Per un certo periodo era seduto al bar insieme al suo collega Alfred Wallace. Qui, in cima alle scale, c’era Richard Owen, un grande boss della scienza dei tempi di Darwin. Non si può dire che Owen e Darwin fossero amici… anzi litigavano di brutto!” Dal 2009, però, l’anno in cui si è festeggiato il 200 anniversario della nascita e i 150 anni della pubblicazione della sua opera più famosa L’origine delle specie, Darwin è stato ricollocato nella posizione che gli spetta.

“La collezione del Museo risale al 1500, ha raccolto oggetti che erano sparpagiati in varie istituzioni, principalmente dalla collezione Hans Sloane, e oggi ci sono più di 70 milioni di campioni. Darwin non era un collezionista… raccoglieva e si faceva mandare da viaggiatori in tutto il mondo, ma poi ridistribuiva ai suoi amici e non teneva per sé. Qui abbiamo un po’ campioni che ha portato dal viaggio in particolare dalle Galápagos, abbiamo un’importante collezione dei suoi libri e delle sue lettere… Altre cose sono a Cambridge. Ma facciamo moltissimi programmi su Darwin e l’evoluzione e io sono uno dei responsabili di questi progammi. Parliamo del suo lavoro, dei suoi viaggi, della vita e delle idee straordinarie, in particolare dell’evoluzione attraverso la selezione naturale. Il Darwin Centre, che è la parte inaugurata nel 2000, è il simbolo dell’attenzione che la nostra istituzione ha per questo scienziato e per la sua opera.”

Sotto di lui c’è Dippy, la replica dello scheletro di un dinosauro della specie Diplodocus carneglii, esposta al Museo nel 1905, la prima replica di dinosauro esposta al pubblico! È fatto di 356 calchi di ossa ed è un po’ il simbolo di tutta la collezione che arricchisce il museo. Se fai una donazione Dippy si illumina, se la donazione è consistente Dippy ti ringrazia con un potente ruggito.

L’edificio è enorme e sembra una vera e propria cattedrale. Ma una cattedrale della scienza. Anche le decorazioni delle colonne, i disegni delle vetrate alle finestre, tutto è ispirato alla natura… bestie, fiori, foglie… un simbolo di una scienza che era diventata il motore di un progresso inimmaginabile, iniziato con la Rivoluzione industriale nel secolo precedente e che ai tempi di Darwin, a metà dell’Ottocento, era ormai affermata.

La trasformazione della scienza nell’Ottocento è un processo che ha riguardato anche gli scienziati. Prima di allora, si diventava scienziati per hobby. Bisognava essere ricchi per poter praticare quella che era considerata una passione… ma non una professione vera e propria. Se facevi lo scienziato non solo non ricevevi uno stipendio! Ma dovevi spendere di tasca tua per attrezzare il tuo laboratorio, comprarti il necessario, finanziarti le eventuali spedizioni, acquistare libri e documentazione e pagare eventuali assistenti. Per risparmiare, come assistenti venivano spesso usate mogli, sorelle, figlie che non venivano pagate, e anche se spesso facevano un lavoro di prim’ordine (a volte molto superiore del titolare stesso!) non risultavano come autrici delle ricerche e nemmeno le si ricordava con un grazie.

Darwin faceva parte della generazione degli scienziati benestanti. Non ha mai dovuto guadagnarsi un soldo in tutta la vita perché appartente a una famiglia ricca. Anche il suo famoso viaggio intorno al mondo, durato quasi cinque anni che gli ha fornito le basi per tutta la sua ricerca successiva, è stato completamente finanziato dal padre, famoso e affermato medico. Ma alcuni dei suoi amici scienziati che l’hanno aiutato e sostenuto durante tutta la sua tumultuosa carriera scientifica, Thomas Huxley e il botanico Joseph Hooker, loro no. Loro avevano bisogno di uno stipendio. Ed è proprio in quell’epoca che si afferma la necessità dello scienziato come professione retribuita per persone dotate e appassionate, e non necessariamente ricche di per sé.

Ma il National History Museum non è solo un museo, è anche una grande e importante istituzione scinetifica, una dei centri di ricerca sulla biodiversità più importanti del mondo. Incontriamo uno dei 350 ricercatori, Tim, che ci accompagna nei sotterranei del Darwin Centre collegato al Museo dove sono conservati decine di migliaia di reperti animali provenienti da tutto il mondo messi sotto alcol o sotto firmalina. Scaffali e scaffali di mostriciattoli raggomitolati a testa in giù dentro i loro barattoli. Si sente in lieve odore di alcol… se aprissimo i barattoli, in poco tempo ci sentiremmo tutti male per le esalazioni. L’attrazione di queste sale è la piovra gigante, un mostro di otto metri… in realtà un piccolino per esere una piovra gigante, perché queste bestie possono raggiungere anche i 14-15 metri. Viene dall’Argentina ed è un campione rarissimo, anche se in natura devono essercene moltissimi perché nelle balene se ne trovano sempre i resti in abbondanza e devono anche essere abbastanza facili da catturare. Per gli umani invece sono inafferrabili: vivono negli abissi e appena vedono avvicinarsi una luce, anche lontana chilometri, come quella di un sottomarino, scappano… e così sono rimasti un mistero ancora oggi, impossibili da studiare nel loro ambiente naturale.

Ma a noi interessa qualcosa di molto più semplice. Una collezione di pesci… sono quelli che Darwin ha raccolto nella sua spedizione con il Beagle, e vengono dalle Galápagos. Li conservava nel brandy, che è una specie di liquore abbastanza alcolico… E doveva tenerli sotto chiave altrimenti i marinai si sarebbero bevuti tutto e i campioni sarebbero stati da buttare! Darwin non ha descritto lui stesso gli animali che conservava ma li mandava in Inghilterra all’Università di Cambridge, a scienziati amici e competenti nelle diverse branche delle scienze naturali, molti a Leonard Jenyns. Erano loro che descrivevano i campioni trovati, e se si trattava di una nuova specie trovavano anche un nome appropriato. E così ci sono decine e decine specie di piante e animali il cui nome porta l’appellativo Darwinii, cioè di Darwin, perché è stato lui a scoprirle anche se non a identificarle e a descriverle.

Usciamo dal Museo e non piove più. Uau!

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Sulle tracce di Darwin /md/sulle-tracce-di-darwin/ /md/sulle-tracce-di-darwin/#respond Tue, 17 Jan 2012 08:25:05 +0000 /md/?p=509 See image gallery at medialab.sissa.it] ]]> /md/sulle-tracce-di-darwin/feed/ 0 I dinosauri del nostro viaggio /md/i-dinosauri-del-nostro-viaggio/ /md/i-dinosauri-del-nostro-viaggio/#respond Tue, 17 Jan 2012 07:52:54 +0000 /md/?p=507 See image gallery at medialab.sissa.it] ]]> /md/i-dinosauri-del-nostro-viaggio/feed/ 0 È solo un arrivederci /md/e-solo-un-arrivederci/ /md/e-solo-un-arrivederci/#respond Mon, 09 Jan 2012 23:46:20 +0000 /md/?p=496

//www.youtube.com/watch?v=X3AKz6x2t_c

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