Il viaggio

Il viaggio non cambia mai, come al solito una vasta pianura senza ombra di confine, la luce abbagliante del sole rende tutto il paesaggio più arido e soprattutto più desolato: non si vede anima viva per più di centinaia e centinaia di chilometri.

M’impressiona la strada diritta fino all’infinito e ai lati del pulmino queste pianure completamente spoglie di vita, salve le piantine che (non so per quale motivo) rimangono in vita con questo calore. È anche molto curioso quanto tempo occorre per asfaltare queste rute, quanto petrolio e asfalto occorre per poter rendere così scorrevoli queste strade.

Viaggiare: il fascino e la noia

Questa mattina alle 8.30 Teresa ci è venuta a prendere all’hotel. Siamo saliti sul pulmino e siamo andati a visitare una base militare: la “Base Naval Puerto Belgrano”.

Siamo andati là perché Teresa ci voleva mostrare il posto dove Darwin aveva trovato i primi fossili di mammiferi giganti.

Poi abbiamo notato un ruscello di acqua che all’apparenza sembrava fresca ma toccandola era caldissima: percorrendo il ruscello abbiamo raggiunto una vasca con all’interno altra acqua  ancora più calda, perché la vasca era più vicina al pozzo (avente 1000 m di profondità) dal quale l’acqua risaliva ad altissima temperatura.

Vissuta questa esperienza siamo andati a rifornirci di viveri per il viaggio verso El Chocòn.

Le strade sono perfettamente dritte fino all’orizzonte e anche oltre, è affascinante ma nello stesso tempo noioso. Accanto a noi, sui bordi della strada, ammiriamo l’incredibile estensione della Pampa Argentina.

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