Laureata in Matematica, lavora all’Università di Torino e scopre il teorema di Menzio-Tulczjew. Si perfeziona in filosofia della scienza. Diventa quindi a tempo pieno autrice, regista e organizzatrice teatrale. Per il progetto Teatro e Scienza sono stati rappresentati i suoi testi: Mangiare il mondo sulla medicina, Padre Saccheri sulla geometria, Fibonacci sui numeri, Senza fine sul tempo, Il Mulino sullo spazio, Carteggio celeste sulla fisica, Inchiesta su Cardano sulle equazioni. Ha insegnato scrittura teatrale scientifica alla scuola Holden di Torino, al Ce.Se.Di., al Provincia Science Center e alle Biblioteche Civiche Torinesi. Dirige la Rassegna Internazionale Teatro&Scienza all’Unione Collina Torinese. Collabora al progetto Polymath del Politecnico di Torino, con l’Associazione Subalpina Mathesis e l’Università di Torino, l’Università di Venezia, l'Università di Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, il Perugia Science Fest, Comunicare Fisica di Trieste, Piemonte in Musica per spettacoli musicali sulla scienza. Ha scritto i libri Spazio, tempo, numeri e stelle, teatro e scienza 1 (Bollati Boringhieri, Torino 2005) e Tigri e teoremi (Springer, Milano 2007).
All'Università di Bologna Gianni Zanarini insegna Acustica e Fisica dei sistemi microelettronici al corso di laurea in Fisica, e Acustica musicale al Dams (Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo). Ha dedicato la propria attività di ricerca alla fisica dei semiconduttori e allo studio dei sistemi complessi. Accanto a questi interessi, coltiva da molti anni l’approfondimento di temi storico-epistemologici e l’analisi delle relazioni tra scienza, letteratura e musica. È autore di vari libri: Scienza e fede nel cinema. Bruno, Galileo, Pascal, Freud (Lo Scarabeo, Bologna, 2003); Appassionato rigore. Visioni del mondo e passioni scientifiche (CUEN, 2001); Ludwig Boltzmann. Una passione scientifica (CUEN, 1996); Finestre sulla complessità. Ordine e caos nella natura (Editoriale Scienza, 1993).
Giuseppe O. Longo è professore di Teoria dell'Informazione presso il Dipartimento di Elettrotecnica Elettronica Informatica (DEEI) dell'Università di Trieste. Ha svolto ricerche sulla teoria delle reti, sulla teoria dei codici algebrici e sulla teoria dell'informazione (in particolare sulla codifica di sorgente).
Attualmente si occupa soprattutto di epistemologia, di intelligenza artificiale, di problemi della comunicazione e delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico, pubblicando articoli su riviste specializzate e svolgendo un'intensa attività di conferenziere. Su questi argomenti ha recentemente pubblicato vari saggi: Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura (Laterza, 1998), Homo technologicus (Meltemi, 2001) e Il simbionte. Prove di umanità futura (Meltemi, 2003).
All'attività scientifica affianca da tempo l'attività narrativa, pubblicando su riviste letterarie tra cui "Il banco di lettura", "Linea d'ombra", "Nuovi argomenti", "Resine", "Il racconto" e "Tratti". Ha inoltre pubblicato tre romanzi (Di alcune orme sopra la neve Campanotto, Udine, 1990; L'acrobata, Einaudi, Torino, 1994; La gerarchia di Ackermann, Mobydick , Faenza, 1998), otto raccolte di racconti e una raccolta di drammi (teatrali e radiofonici).
Nato il 10 aprile del 1939 a Trieste, Claudio Magris è un famoso scrittore e germanista, appassionato di letteratura mitteleuropea. Laureatosi a Torino nel 1962 in Lingua e Letteratura Tedesca, dopo un periodo di apprendistato all’Università di Freiburg, è stato fino al 1978 ordinario di Lingua e Letteratura Tedesca all’Università di Torino, mentre ora insegna alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste.
Ha contribuito con numerosi studi a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del "mito asburgico". Tra i suoi libri recenti più famosi: ci sono Illazioni su una sciabola (Laterza, 1985), Trieste. Un'identità di frontiera (Einaudi, 1987), Danubio (Garzanti, 1990), Un altro mare (Garzanti, 1998), La mostra (Garzanti, 2001), L'infinito viaggiare (Mondadori, 2005), Alla cieca (Garzanti, 2005), e Microcosmi (Garzanti, 1997) con cui nel 1997 vince il Premio Strega. Collabora al "Corriere della Sera" e a diversi altri quotidiani e riviste.
Stefano Sandrelli lavora presso l’Osservatorio Astronomico di Brera, a Milano, ed è responsabile della sede milanese del POE (Public Outreach & Education office), ufficio preposto alla comunicazione della scienza. Ha un dottorato di ricerca in Astronomia, e ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. La sua principale attività riguarda proprio la comunicazione della scienza, con particolare attenzione per l'astronomia, lo spazio e la fisica in generale. Si interessa delle relazioni fra scienza e letteratura contemporanea e cerca di indagare l'immaginario scientifico dei giovani in età scolare.
Nicoletta Costa, nata a Trieste nel 1953, esordisce a soli dodici anni con la Storia del pesciolino piccolo. Nel 1977 si laurea in Architettura, ma dopo pochi anni lascia l'attività professionale per dedicarsi a quella che è sempre stata la sua grande passione: scrivere e illustrare libri per bambini. Nel 1986 vince il 1° Premio Catalonia d'Illustraciò a Barcellona e nel 1988 una targa al Golden Pen di Belgrado. Nel 1989 riceve il Premio Andersen – Il Mondo per l'Infanzia per il miglior libro della 0/6 anni. Nel 1993 cura la scenografia e i costumi per Hansel e Gretel di Humperdink. Nel 1994 riceve il Premio Andersen – Il Mondo dell'Infanzia quale migliore illustratrice. I suoi libri vengono pubblicati dalle principali case editrici italiane e da numerosi editori stranieri. Il suo segno molto caratteristico s'impone per la esemplare chiarezza e felicità narrativa.
Antonio Marfella fa parte del gruppo operativo dell'Associazione Culturale Rossotiziano di Napoli. L'Associazione è impegnata nella realizzazione e produzione di nuova drammaturgia e nell'elaborazione di un approccio ai "classici" caratterizzato da una peculiare tensione verso soluzioni spaziali originali. Marfella è regista, autore e interprete di Gli apprendisti stregoni racconto teatrale che fa un excursus sull'evoluzione della fisica nucleare.
Filosofo scrittore è narratore di Narramondo di Roma, un gruppo di attori-narratori che lavorano sotto la guida di Nicola Pannelli per spettacoli di narrazione su tematiche civili e sociali. Francesco Feola è narratore di Ritorno a Haifa di Ghassan Kanafani, di Genova, Italia: quattro storie di strada e di L'amore ai tempi di Cernobyl.
Stefano Bartezzaghi viene da una famiglia di enigmisti, e scrive articoli e libri sul linguaggio e sui giochi linguistici. Si è laureato in Discipline delle Arti e dello Spettacolo all'Università di Bologna con Umberto Eco con una tesi sulle strutture semiotiche dei giochi enigmistici. Ha tenuto rubriche di giochi di parole in molti giornali e riviste. Attualmente collabora con "la Repubblica" presso cui cura la rubrica Lessico&Nuvole.
Fabio Cocifoglia è co-fondatore e co-direttore artistico dell'Associazione Culturale Rossotiziano e dell'Associazione Culturale il Torchio. Collabora con la Compagnia Stabile d'Innovazione Teatrale Le Nuvole come autore e regista, inoltre cura il progetto del teatro scientifico Arte e Scienza. Cocifoglia nel suo laboratorio usa gli strumenti del linguaggio teatrale per rielaborare la storia del pensiero scientifico.
Giorgio Pressburger è nato a Budapest e vive in Italia da quando aveva 19 anni. Si è diplomato in regia all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, dove ha poi insegnato. Ha tenuto corsi di teatro alle Università di Lecce e di Roma e all'Istituto Nazionale del Dramma Antico. Ha lavorato alla RAI e dal 1998 è Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura a Budapest. Ha scritto sia racconti che romanzi vincendo il Premio Viareggio nel 1998. Ha elaborato e scritto testi per lavori radiofonici e televisivi, inoltre ha firmato la regia di molte opere trasmesse sia dalla radio che dalla televisione, vincendo numerosi premi. Ha curato la regia di opere liriche e di operette, realizzate per importanti teatri italiani e stranieri. Ha lavorato anche nel cinema e dal 1991 è direttore artistico e coordinatore permanente di MittelFest (Cividale), festival di prosa, musica, poesia, arti visive e marionette dei paesi del centro Europa.
Luigi Forte è linguista esperto di lingua e letteratura tedesca, che ha insegnato in diverse università italiane (Firenze, Bari e Torino). Tra le sue principali pubblicazioni ricordiamo Le forme del dissenso (Garzanti, Milano 1987), Lob der Faultheit und Mubingang in der Literatur des XIX Jarhunderts in M. Huber e G. Lauer (a cura di), Bildung und Konfession (Tübingen 1996), Störung. Komödie in vier Bildern (Wien 1998). È membro della redazione della rivista tedesca "Arbitrium", del consiglio della Thomas Bernhard-Gesellschaft con sede a Vienna, della giuria dei premi letterari Mondello, Montecchio e Grinzane Cavour.
Si è laureata in Fisica e specializzata in Fisica Cosmica a Torino, e ha ottenuto il Master in Comunicazione della Scienza della SISSA (Trieste). Dopo un periodo di ricerca in astrofisica, dal 1989 si occupa di editoria e divulgazione scientifica. Oggi lavora alla SISSA Medialab di Trieste, dove coordina le attività di comunicazione della scienza, in particolare il portale Ulisse-Nella rete della scienza e collabora con la realizzazione dei progetti museali ed editoriali. Inoltre cura la collana “Donne nella scienza” della Editoriale Scienza per la quale ha scritto anche alcuni titoli. Tra dicembre 2006 e gennaio 2007 ha partecipato alla spedizione Mini Darwin alle Galápagos. L'evoluzione raccontata dai bambini, e ha scritto il libro omonimo, dove sette bambini, un biologo e un oceanografo hanno ripercorso la tappa più importante del viaggio di Darwin: le isole Galápagos, appunto.