Secondo un recente studio le farfalle femmine diventano sessualmente promiscue, tendono cioè a condividere i favori di uno stesso o pochi maschi, in presenza di un batterio che colpisce soltanto gli esemplari maschili appena nati della loro specie. I pochi individui che sopravvivono all'attacco batterico diventano poi particolarmente stressati dalle richieste sessuali delle femmine producendo meno sperma del normale in ciascun accoppiamento
I ricercatori credono che queste sorprendenti osservazioni possano
chiarire come alcune specie di insetti riescano a sopravvivere anche
quando ci sono solo pochi maschi disponibili. Greg Hurst
dell'University College di Londra, Regno Unito, insieme a un gruppo di
colleghi, ha catturato e studiato alcune farfalle della specie
Hypolimnas bolina proveniente da diverse isole dell'Asia del sud e del
Pacifico (“Current Biology”, DOI: 10.1016/j.cub.2006.11.068). Solo in
alcune isole questa specie è colpita da un particolare tipo di batterio
Wolbachia che uccide selettivamente gli embrioni maschili, mentre nelle
altre il batterio è assente.
Sono state catturate e sezionate circa 25 farfalle femmine da ciascuna
isola: si cercava la presenza di “sacche spermatiche” vuote. Le
farfalle infatti ogni volta che si accoppiano ricevono dal maschio una
piccola pallina di sperma e ne conservano l'astuccio vuoto all'interno
del proprio corpo per il resto della vita. Contando il numero di questi
contenitori, il team di Hurst ha potuto determinare con quanti maschi
si fosse accoppiata ciascuna femmina.
I ricercatori hanno così stabilito che nelle isole dove il batterio è
assente le femmine si accoppiano una sola volta da quando escono dal
bozzolo fino a quando non muoiono, un mese dopo. Le farfalle delle
isole infestate invece si accoppiano circa cinque volte durante la loro
breve vita.
Secondo gli scienziati è già sorprendente che queste farfalle siano in
grado di trovare compagni maschi pur in presenza del batterio. In
alcune isole il rapporto fra maschi e femmine era addirittura di uno a
quaranta. Ci si aspetterebbe che queste condizioni di sbilanciamento
sessuale lascino molte femmine prive di un compagno, come sostiene
Hurst. “Per quanto ne sappiamo non si è mai sentito che la promiscuità
femminile in natura sia causata dalla scarsità di maschi” dice lo
scienziato.
La scoperta è importante, aggiunge il ricercatore, perché spiega come
alcune popolazioni di insetti facciano a sopravvivere anche in assenza
quasi totale di maschi: “questo vuol dire che i batteri non sono in
grado di eliminare la popolazione di farfalle – si può vivere anche con
pochi maschi.”
C'è anche un rovescio della medaglia però: anche se le femmine delle
isole infettate dai batteri si accoppiano più spesso, la quantità di
sperma che ricevono ogni volta è minore. Questo perché i maschi si
affaticano di più: “la grandezza della sacca spermatica si riduce fino
al 50% in volume quando il maschio è molto stanco”, conclude Hurst.
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