Grazie al telescopio spaziale Hubble gli astronomi hanno immortalato un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio dei processi di formazione stellare.
Un’impressionante collisione tra galassie è stata “catturata” dal telescopio spaziale Hubble con la massima risoluzione mai impiegata finora. Protagoniste dello scontro sono le Antennae, alcune tra le galassie in collisione più vicine al nostro pianeta. Secondo gli astronomi sarebbero a uno stadio relativamente primordiale del processo di collisione cominciato circa 500 milioni di anni fa. L’impatto ha dato vita alla formazione di un gran numero di stelle, rendendo le Antennae un laboratorio naturale per lo studio del processo di formazione stellare. Il fenomeno potrebbe aiutare gli astronomi a capire quale sia il limite superiore di massa oltre il quale una stella non può più formarsi.
Hubble aveva precedentemente fotografato le stesse galassie nel 1996 usando la Wide Field Planetary Camera 2 che era al tempo il miglior strumento disponibile per l’osservazione. Ma nel 2002 grazie a una missione dello shuttle Columbia è stato installato su Hubble uno strumento più potente chiamato Advanced Camera for Surveys (ACS). ACS ha permesso oggi agli astronomi di ottenere una nuova immagine delle Antennae, mostrandole con una risoluzione due volte superiore a quella ottenuta nel 1996. Il team che ha realizzato le immagini è stato coordinato da Brad Whitmore dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, negli Stati Uniti.
Le nuove osservazioni suggeriscono che molti degli ammassi di stelle visti nelle Antennae alla fine si distruggeranno, disperdendo le proprie stelle nella zona delle galassie in collisione. La prova viene dal fatto che la maggior parte degli ammassi sono più giovani di 10 milioni di anni, nonostante le galassie abbiano interagito per 500 milioni di anni. “Questo perché i più vecchi sono già stati dispersi e non perché ci sia stata una recente accelerazione nella formazione delle stelle”, ha detto Whitmore.
La nuova immagine permetterà inoltre agli astronomi di determinare meglio quale sia il limite massimo di massa per una stella. Per capirlo sarà necessario analizzare un campione molto ampio di stelle relativamente giovani, come quelle trovate nelle Antennae, perché le stelle con grande massa tendono a esplodere abbastanza rapidamente e quindi non appaiono negli ammassi più vecchi.
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