Le telecamere del satellite Mars Reconnaisance Orbiter stanno sondando la superficie di Marte per trovare le condizioni ambientali minime per sostenere una missione umana.
Su Marte non c’è più spazio per la privacy. Gli obiettivi delle più potenti telecamere della NASA sono da tempo puntate sul pianeta rosso per studiarne i cicli climatici: obiettivo non secondario quello di verificare se esiste abbastanza acqua per sostenere una missione con equipaggio umano. La ricerca è condotta dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA, il centro che si occupa dell’esplorazione robotica del Sistema solare.
Immagini riprese durante un test degli strumenti del satellite Mars Reconnaissance Orbiter hanno mostrato alcune zone ricche di argilla che potrebbero aver ospitato la vita e depositi di ghiaccio, testimonianza di cambiamenti dinamici del clima risalenti a 100 000 anni fa. Lo ha detto lo scienziato Scott Murchie ai giornalisti.
Lanciata nell'agosto 2005, la navicella orbita intorno a Marte per cercare di individuare i minerali nel sottosuolo del pianeta, monitorare la sua atmosfera e cercare prove che ci sia abbastanza acqua o ghiaccio da trasformare in ossigeno.
Il presidente George W. Bush ha spinto la NASA a puntare su un programma di esplorazione umana della Luna e di Marte, anche se sembra che per una missione con equipaggio sul pianeta rosso ci vorranno ancora molti anni.
Mars Orbiter è il più potente e avanzato tra i quattro satelliti che ruotano intorno al pianeta. Trasmetterà nei due anni di missione oltre 10 volte la quantità di dati delle altre sonde combinate.
La sonda utilizzerà anche HiRISE, una fotocamera ad altissima risoluzione, per trovare siti per il Phoenix Mars Lander, che dovrebbe arrivare nel 2008, e per l'arrivo nel 2009 del Mars Science Laboratory, una versione più evoluta dei due robot Spirit e Opportunity, che stanno esplorando la superficie del pianete dal 2004.
Uno studio dimostrerebbe che nella scienza dei numeri le ragazze che si convincono di essere geneticamente svantaggiate rispetto ai colleghi maschi hanno meno possibilità di sfondare.
In uno studio pubblicato su “Nature” un gruppo di scienziati tedeschi spiega come alcuni organismi unicellulari possano contribuire a limitare le emissioni di metano.
In Turchia alcuni archeologi tedeschi avrebbero individuato il sito che anticamente era indicato dalle popolazioni locali come Giardino dell'Eden.
In una miniera d’oro del Sudafrica sono state trovate colonie di batteri a più di tre chilometri di profondità. La scoperta fa ipotizzare che possano esistere forme di vita anche in condizioni ambientali estreme, come su Marte o su Europa, il satellite di Giove.
Grazie al telescopio spaziale Hubble gli astronomi hanno immortalato un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio dei processi di formazione stellare.
Per la prima volta i ricercatori possono mostrare una prova inequivocabile che l’effetto serra causato dall’attività umana sarebbe alla base dell’aumento delle temperature al Polo Sud.
Secondo uno studio statunitense chi si sottopone a questo trattamento estetico rischia di rendere meno sensibile la propria epidermide.
Mettere assieme in modo funzionale gli oggetti in dimensione “nano” è la più importante sfida per gli scienziati dle settore
Ricercatori tedeschi hanno previsto entro pochi anni il tramonto della ricerca nel settore. Ma sono stati costretti a rivedere le loro stime in meglio.
Si scava a Paliki, una penisola di Cefalonia, in Grecia. Secondo un gruppo di archeologi e geologi britannici questo sito sarebbe più simile alle descrizioni del poema omerico
L’espansione dei ghiacci, il raffreddamento globale e i cambiamenti nelle precipitazioni causati dalle oscillazioni del nostro pianeta sarebbero alla base della scomparsa di alcune specie ogni due milioni e mezzo di anni
Il DNA dei nostri cugini più prossimi sarebbe molto più simile a quello degli scimpanzé che al nostro
Un gruppo di astrofisici texani conferma l’intuizione del filosofo tedesco secondo cui questi corpi celesti avrebbero origine da nubi di polveri e gas allineate con le stelle
Grazie ai dati del satellite WMAP, un gruppo di scienziati italiani sostiene che la forma sarebbe dovuta a un gigantesco campo magnetico o alla presenza di stringhe cosmiche
Secondo alcuni ricercatori britannici i salti rapidi costituirebbero la causa di quasi l’80% dei processi evolutivi