I dati dell'osservatorio Chandra offrono nuovi indizi sull'evoluzione di questi misteriosi oggetti galattici.
Nuovi dati raccolti dall'osservatorio a raggi X Chandra della NASA possono offrire indizi su come si accendono le quasar. È da circa 40 anni, cioè dalla data della loro scoperta, che gli scienziati cercano di scoprire l'origine di questi oggetti. Gli indizi arrivano da regioni molto calde, che producono raggi X e che si trovano attorno a due distanti quasar osservate da Chandra. "Questi raggi X potrebbero essere simili a onde d'urto che sono il diretto risultato dell'accensione di un'altra quasar circa 4 miliardi di anni fa", spiega Alan Stockton della University of Hawaii di Honolulu, autore di un articolo pubblicato recentemente sulla rivista "Astrophysical Journal".
Le due quasar, 4C37.43 e 3C249.1, non mostrano evidenze che provino l'esistenza di una così grande massa di gas caldo attorno a loro, né sono state osservate regioni che emettono raggi X associate con le onde radio prodotte dalle quasar stesse. "Da qui l'ipotesi che l'attivazione dell'altra quasar abbia determinato l'emissione ad altissima velocità di grandi quantità di gas dalla galassia che lo ospitava", spiega Hai Fu, un altro degli autori dello studio, sempre dell'Universitô delle Hawaii.
Il meccanismo di nascita sarebbe quindi complesso: la collisione di due galassie porterebbe verso le regioni centrali di una delle galassie grandi quantitô di gas che a sua volta fornirebbero energia per l'accensione di stelle e per lo sviluppo di un buco nero posto al centro della galassia stessa. L'afflusso di gas nel buco nero rilascerebbe una quantità enorme di energia, cosa che porterebbe alla nascita della quasar. L'energia rilasciata dalla quasar essendo maggiore di quella della galassia circostante porterebbe all'espulsione di gas dalla galassia in una sorta di "super vento galattico". In circa 100 milioni di anni, questo super vento porterebbe via il gas dalle regioni centrali, bloccando la formazione delle stelle e la crescita ulteriore del buco nero. A questo punto l'attività quasar della galassia verrebbe meno fino a che essa stessa non cattura per effetto della propria gravità una piccola galassia satellite fornendo nuovamente energia al buco nero centrale.
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