Le analisi delle carote di ghiaccio del progetto Epica svelano i segreti del clima degli ultimi 740 mila anni.
Negli ultimi 740 mila anni la Terra ha avuto ben otto cicli climatici diversi. Lo rivela l'analisi delle carote di ghiaccio antartico pubblicata sulla rivista Nature (vol. 440, n 7083). Lo studio è stato realizzato dal consorzio Epica, il Progetto europeo di perforazione in Antartide, formato dai ricercatori di 10 nazioni europee (Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna) e a cui ha partecipato l'Istituto per la dinamica dei processi ambientali (Idpa) del Cnr di Venezia.
Le analisi si sono concentrate in particolare nelle tracce di sale marino e di polvere continentale contenute nelle carote estratte nel corso delle trivellazioni. "Il primo dato scoperto è che negli ultimi 740 mila anni la Terra ha subito otto cicli climatici - spiega Carlo Barbante dell'Idpa-Cnr -. A questo punto, noi con tutti i ricercatori del consorzio, abbiamo analizzato chimicamente le impurità presenti nel ghiaccio della carota per comprendere come il clima fosse cambiato e quali conseguenze ambientali queste variazioni avessero provocato".
Misurando le tracce di sale raccolto, è emerso che durante le epoche glaciali le superfici di ghiaccio marino contigue all'Antartico erano molto più estese e che, riflettendo la luce solare in misura maggiore rispetto alle scure superfici oceaniche, hanno contribuito a raffreddare il pianeta. I venti hanno poi trasportato in Antartide sia il sale marino che piccole quantità di polvere. Proprio queste ultime, presenti in grande quantità in sezioni di ghiaccio riconducibili alle epoche glaciali, hanno permesso di comprendere che in quel periodo il continente sudamericano era caratterizzato da un clima più asciutto e ventoso.
"Parte di questa polvere continentale - precisa Barbante - è stata depositata anche sugli oceani circostanti l'Antartide e, agendo da fertilizzante naturale, ha causato un incremento della produttività biologica marina. Quest'ultima, mediante il processo di fotosintesi, ha a sua volta sottratto dall'atmosfera terrestre rilevanti quantità di gas serra, quali anidride carbonica e metano, contribuendo così a raffreddare il clima. Ed è proprio su questo aspetto particolare che l'Idpa-Cnr ha operato, mediante sofisticate metodologie analitiche, determinando i flussi del ferro nel corso delle ere passate".
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