Il fenomeno è stato quantificato con una simulazione al computer e dipende dalla bassa densità dell’atmosfera del pianeta rosso
Nell'atmosfera di Marte, fredda e rarefatta, i suoni viaggiano poco. Sono queste le conclusioni di un modello che simula l'atmosfera marziana realizzato da Amanda Hanford e Lyle Long della Pennsylvania State University di State College presentato la scorsa settimana al meeting della Acoustical Society of America a Providence nel Rhode Island. Secondo lo studio, anche i rumori più forti, come ad esempio il ronzio fastidioso di un tagliaerba, si estinguono dopo un centinaio di metri.
I suoni sono onde di pressione che viaggiano in un mezzo, quale, per esempio, aria, suolo o acqua. Più denso è il mezzo attraverso il quale si muovono, più lontano si propagano i suoni. L'atmosfera marziana, composta essenzialmente da anidride carbonica, ha una densità pari a solo il 7% di quella terrestre e quindi i suoni viaggiano molto meno. Per realizzare il modello al computer, i due ricercatori hanno messo in piedi una sorta di "scatola virtuale" riempita da 10 milioni di molecole di anidride carbonica che danzano casualmente all'interno con una densità pari a quella dell'atmosfera marziana.
Non appena un'onda sonora compare ai margini della scatola, il computer calcola la sua propagazione verso il margine opposto, analizzando nanosecondo per nanosecondo il modo con cui le molecole di anidride carbonica vengono spostate da questa onda di pressione. I dati dimostrano che un suono che sulla Terra potrebbe viaggiare per chilometri, su Marte muore dopo pochi metri. In generale si può dire che i suoni meno intensi tendono a morire quasi subito: in pratica su Marte sarebbe impossibile riuscire a origliare una conversazione a bassa voce. Come conseguenza, se mai ci saranno degli astronauti su Marte per riuscire a comunicare sarà necessario realizzare degli strumenti che possano lavorare sulle frequenze molto basse trasmesse dall'atmosfera marziana.
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